La “Race to Turin” è giunta alle battute decisive ed il Masters 1000 di Parigi Bercy è pronto ad entrare nel vivo. Potrebbe essere però lo Stockholm Open, ultimo evento ATP 250 della stagione, ad assegnare almeno uno dei due pass ancora disponibili per le Nitto ATP Finals. La capitale svedese ospiterà la rassegna da lunedì 7 a sabato 13 novembre, giorno che precede l’inizio del Master di fine stagione. A pochi giorni dal via Thomas Enqvist, ex numero 4 del mondo e direttore del torneo, ha parlato in esclusiva a IL Tennis Italiano. Il finalista dell’Australian Open 1999 ha raccolto due anni fa l’eredità dell’ex doppista Simon Aspelin - a fine 2019 arrivò l’annuncio per l’edizione successiva -, ma per colpa della pandemia si è visto costretto a rimandare di un anno l’esordio nelle nuove vesti. La manifestazione che per la prima volta ha visto la luce nel 1969 non si è infatti disputata nel 2020. “Lo Stockholm Open è il torneo indoor più antico del circuito ATP, ha una storia importante ed un albo d’oro prestigioso che parla per la rassegna - importante rimarcare i trascorsi della kermesse che tra i tanti vincitori del passato vanta i nomi di Borg, McEnroe, Becker e Federer. Oltreché del nostro Adriano Panatta, campione nel 1975 -. Sono nato e cresciuto a Stoccolma, da piccolo i miei genitori mi portavano a vedere le partite del torneo. Giocare lo Stockholm Open per la prima volta fu un sogno e successivamente sono stato anche così fortunato da vincerlo tre volte - 1995, 1996 e 1999 -, questi sono tra i trionfi più belli della mia carriera, giocare e vincere davanti al pubblico della mia città è stato speciale”. Proprio per quello che l'ATP di Stoccolma ha rappresentato e per ciò che rappresenta tuttora, Enqvist ha accettato con entusiasmo il ruolo di direttore: “Sono contento di poter far parte dell’organizzazione di un evento che amo. La Royal Tennis Hall è una struttura fantastica ed il pubblico di Stoccolma sa come accendersi. Non ho dubbi sulla riuscita del torneo, anche in futuro, indipendentemente da eventuali modifiche di calendario nel 2022”.
Casper Ruud, Hubert Hurkacz, Cameron Norrie, Felix Auger-Aliassime e naturalmente, Jannik Sinner: saranno due di loro a completare il field delle Nitto ATP Finals. Ottenere l’ambita qualificazione sotto la Torre Eiffel sarebbe il massimo; ma verosimilmente diversi di loro, se non tutti, dovranno imbarcarsi per la Svezia. “La corsa per Torino gioca a vantaggio del nostro torneo quest’anno, come il nostro passato testimonia abbiamo sempre avuto grandi giocatori, in questa edizione però ci sarà una sfida nella sfida”. Tra tanti nomi - attesi anche Alexander Zverev ed Andy Murray -, Enqvist pone un’attenzione particolare sul neo top ten Jannik Sinner: “Parliamo di un giocatore speciale. Jannik è giovanissimo, ma è già un tennista incredibile: ogni volta che lo vedo giocare migliora. Ad inizio 2021 era già impressionante, ma vedendolo in campo adesso sembra un altro tennista. In pochissimo tempo ha compiuto un salto importante - sottolinea con ammirazione -. A 20 anni è arrivato in top ten e si avvicina senza sosta ai primissimi. Il suo gioco è incredibile e la mentalità è quella giusta, per me può essere un top player: starà ai vertici per tante stagioni”. Citato l’altoatesino, Thomas spende elogi spontanei anche per il numero uno d’Italia Matteo Berrettini: “Il tennis azzurro ha fatto un salto incredibile, per voi italiani sarebbe magnifico avere due giocatori a Torino. Quest’anno sono andato a Boston al fianco di Bjorn Borg come vice-capitano del Team Europa di Laver Cup, ho visto Berrettini da vicino e mi ha colpito. Oltre ad aver ammirato l’atleta impressionante che è, ho conosciuto un ragazzo fantastico”.