E pensare che fino al 2017 Fognini diceva di soffrire l’atmosfera del Centrale, poi ci ha preso a pallate Andy Murray e la fobia si è volatilizzata, creando il terreno fertile per il bis di dodici mesi dopo. Si tratta di un successo dal valore potenzialmente ancora più elevato, perché quel Murray era in crisi, mentre questo Thiem tutt’altro. Se mai, a mandarlo ai matti ci ha pensato Fabio, apparso subito ispirato e reattivo sin dalle prime battute, come gli capita solo nelle giornate particolarmente positive. Riusciva a spingere senza troppe difficoltà sui “cariconi” di Thiem, si difendeva meglio dell’austriaco e si è preso un break già nel terzo game, con un’autentica bordata col rovescio lungolinea. Tuttavia, che fosse veramente l’occasione buona si è capito più avanti, quando dopo aver mancato una chance del doppio break (con Thiem che col solito kick l’ha spedito a rispondere sui gerani), Fognini ha accusato il primo passaggio a vuoto del suo match, cedendo il servizio con tre errori. In altre occasioni sarebbe bastato per rompere l’equilibrio all’interno della sua testa, anche perché per quanto visto sin lì non era certo il 4-4 il punteggio corretto. Ma invece che perdersi, stavolta Fognini ha reagito immediatamente. Ha dato un altro strattone a Thiem, gli ha tolto di nuovo il servizio e in 41 minuti si è preso un set di alta qualità. L’austriaco sembrava aver aggiustato le cose col 6-1 del secondo, firmato con appena cinque errori gratuiti e tanta aggressività sulla seconda di Fognini, ma oggi Fabio ne aveva semplicemente di più, ed è tornato a calcare il piede sull’acceleratore nel terzo, quando il set si è trasformato in una battaglia fisica e di nervi. Quelle da cui Thiem è abituato a uscire vincitore, mentre stavolta è uscito con una Babolat in meno, fracassata con violenza e prontamente lanciata in dono a un ragazzo che la reclamava dalla tribuna.

Il vero capolavoro Fognini l’ha fatto nel terzo, riuscendo a leggere alla grande il momento. È tornato a farsi vedere sul servizio di Thiem, aggredendo fin dalla risposta e obbligandolo a sudare per vincere ogni singolo quindici. Non è riuscito ad arrivare a palla-break sul 2-1, mentre se n’è conquistate ben cinque in un sesto game eterno, da 20 punti e 14 minuti. Tuttavia, il numero 8 del mondo gliele ha cancellate una dopo l’altra (aiutandosi spesso e volentieri col servizio), e si è fatto a sua volta pericolosissimo nel game seguente, conquistandosi due chance per il 4-3 e servizio. Per fortuna, Fabio ha scacciato i fantasmi di una fine ingenerosa con un servizio vincente e un rovescio lungolinea, e nel game seguente è finalmente riuscito a conquistare il meritato break, mandando in cortocircuito il tennis di Thiem. Con una splendida combinazione palla corta-pallonetto si è preso due palle-break, sulla seconda ha pescato una risposta da lontanissimo nei piedi di Thiem, e un errore dell’austriaco l’ha mandato a servire per il match. Un’occasione che oggi non si poteva proprio lasciar sfuggire. I primi due match-point se ne sono andati, ma sul terzo ha trovato un servizio vincente e ha fatto esplodere il pubblico del Centrale, sulle note di Seven Nation Army, il famoso coro che dai mondiali di calcio del 2006 è diventato la colonna sonora di buona parte delle imprese azzurre. Era dal successo su Murray dello scorso anno (curiosamente era proprio il 16 maggio) che Fognini non batteva un top-10, e anche se allora la sessione serale aveva regalato un’atmosfera ancora migliore, questa vittoria ha un peso maggiore, perché gli consegna una concreta chance di conquistare per la prima volta i quarti di finale agli Internazionali, alla sua tredicesima apparizione al Foro Italico. Domani di fronte al ligure ci sarà il tedesco Peter Gojowczyk, numero 53 del mondo: uno che sulla terra, a livello ATP, ha vinto due partite in carriera, entrambe questa settimana. Si diceva che da primo escluso dalle teste di serie a Fognini fosse toccato un tabellone durissimo, ma quando le opportunità non ci sono si possono creare.
INTERNAZIONALI D’ITALIA – Secondo turno uomini
Fabio Fognini (ITA) b. Dominic Thiem (AUT) 6-4 1-6 6-3
