IL DIARIO DI CLAUDIO. Tra gli slogan di Londra 2012 c'era "Inspire a New Generation". Con il suo lavoro, sublimato dalla partecipazione Olimpica, Pistolesi spera di esserci riuscito.
Claudio Pistolesi spera che la sua esprerienza olimpica possa ispirare le nuove generazioni
Il contributo che trovate qui sotto è l'ultima puntata del "Diario Olimpico" di Claudio Pistolesi. Nell'ultima riga, il coach romano ci ha ringraziato per lo spazio. In realtà siamo noi a ringraziarlo per averci regalato una "fotografia" diversa del tennis olimpico, base per discutere di mille argomenti, non solo tennistici. Nella speranza di ospitare nuovamente la firma di Claudio sulle pagine del nostro sito, gli auguriamo un sincero in bocca al lupo per i suoi progetti futuri, a partire dalla partnership con Daniela Hantuchova.
Di Claudio Pistolesi – 5 agosto 2012
Non avrei mai pensato che sarei arrivato a considerare la partecipazione alle Olimpiadi di Londra come un punto di arrivo della mia vita di sportivo. Insegno sempre che ogni obiettivo raggiunto deve essere letto come un punto di partenza, ma stavolta non è così. Il presente mi vedrà ancora nei tornei come coach di Daniela Hantuchova: con “Dani”, tra l’altro, ci siamo detti che dovremo utilizzare lo Spirito Olimpico anche nel circuito WTA. Il fatto di aver partecipato alle Olimpiadi in una squadra diversa dall’Italia credo che dia ancora più forza al mio lavoro di coach. Il futuro me lo sto disegnando con altri progetti che riguarderanno meno direttamente il tennis professionistico, ma che mi danno una grande ispirazione per cercare di lasciare una traccia importante nelle nuove generazioni. Del resto a Wimbledon nella settimana olimpica c'era scritto chiaramente "Inspire a New Generation": chiunque abbia avuto l'idea di scriverlo a caratteri cubitali ha fatto benissimo. L' ispirazione verso i giovani è la chiave fondamentale dello sport (pensate al bambino che è corso dietro a Murray dopo la vittoria. Voleva semplicemente abbracciarlo). Personalmente, sento di dare il mio contributo nel mondo del tennis. Ho cominciato il diario parlando dell' Italia e finisco con L' Italia, tanto il cuore e il pensiero sempre vanno a finire sempre là. Se penso alle caste, agli abusi di potere, alla illegalità diffusa che serpeggiano nel nostro paese mi sento un po' Cecco Angiolieri: "Se fossi foco brucerei lo monno, se fossi acqua l' annegherei"…
Ma penso alle nuove generazioni di italiani e spero che, nel tennis, aver allenato Soderling e la Hantuchova, vinto l’ATP di Milano con Sanguinetti (battendo Federer), tanto per fare un esempio, possa essere stato di ispirazione per tennisti e coach italiani. Inoltre sono orgoglioso di aver cresciuto, fino a un certo punto, interrotto dall’invidia di certa gente, un potenziale campione come Bolelli (i fatti hanno conclamato che il mio lavoro era stato eccellente con lui e meritavo 100 volte di andare all’Olimpiade di Pechino con la squadra italiana). E andando indietro, negli anni, aver portato Anna Smashnova al Masters WTA, aver risollevato con Takao Suzuki un paese come il Giappone oggi protagonista, e aver lavorato con una leggenda come Monica Seles mi fa fa pensare di aver seminato bene per le generazioni future. L' aver condiviso con voi attraverso il mio diario le riflessioni e le emozioni di questa settimana mi ha arricchito ancora di più e, nel salutarvi, ringrazio molto Lorenzo Cazzaniga e Riccardo Bisti per questo spazio.
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