I capi pensati da Nike per Wimbledon hanno creato qualche problema alle giocatrici. Lasciano scoperta troppa pelle e sembrano scomodi, soprattutto durante i match. Per questo, il colosso americano ha chiesto di riconsegnarli per effettuare le opportune modifiche.Ma c’è sempre una prima volta: sarà il caso di Nike con i completi femminili per Wimbledon 2016. Il colosso americano, testimonial di tante ottime giocatrici, aveva preparato un abitino “svolazzante” che però è stato bocciato dalle tenniste, a partire da quelle impegnate nelle qualificazioni. E’ il caso di Katie Boulter, che dopo aver avuto ottime sensazioni dopo averlo indossato, si è dovuta ricredere durante il match. “Cominci a tirarti da tutte le parti perché dà fastidio e ti senti nuda”. Qualche giocatrice ha fatto ricorso a una soluzione “fai da te”, come ad esempio Lucie Hradecka: la ceca è scesa in campo con un paio di leggings sotto il vestitino. Per ovviare al problema, Nike ha chiesto alle giocatrici coinvolte (almeno una ventina) di rimandare indietro gli abiti per sottoporli alle dovute modifiche.
La linea si chiama “Nike Premier Slam” e ogni abito costa 75 sterline. Le tenniste sono state avvisate via mail: “Dobbiamo fare una piccola modifica ai vostri abiti per le regole di Wimbledon: vi preghiamo di portarli presso la Nike Wimbledon House. E’ MOLTO importante”. In verità, gli organizzatori non avevano avuto niente da ridire perché i capi eran totalmente bianchi, come impongono le norme del torneo. Le stesse norme parlano del rispetto di “comuni standard di decenza”, ma in questo caso la valutazione è soggettiva. Anche Serena Williams veste Nike, ma indosserà un abito personalizzato che non dovrebbe crearle problemi. Secondo il Daily Mail, Nike non ha voluto commentare la faccenda. Al contrario, gli organizzatori di Wimbledon hanno detto che avevano approvato gli abiti perché rispettavano gli standard relativi al colore.
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