Il primo tabellone di Jannik Sinner al rientro dalla squalifica non è certamente tra i più semplici, ma può nascondere dei lati positivi

Foto di Ray Giubilo

Il tanto atteso tabellone principale degli Internazionali d’Italia è stato finalmente svelato, ed è così possibile iniziare a farsi un’idea del torneo che vedremo. L’attesa principale – inutile negarlo – era tutta rivolta al percorso di Jannik Sinner, non soltanto perché si tratta del torneo di casa ma perché è anche il primo che l’altoatesino disputa al rientro dalla squalifica. Come la storia insegna, è bene sottolinearlo subito, l’analisi di un tabellone non può essere che un prospetto, visto che spesso e volentieri il campo racconta storie e percorsi differenti.

Dopo questa doverosa premessa, si può andare a dare uno sguardo al possibile cammino di Sinner a Roma. Ed è giusto iniziare con il dire che quel match che tutti vorrebbero vedere potrà diventare realtà soltanto in finale: Carlos Alcaraz è infatti finito nella parte bassa del tabellone, e così lui insieme a Zverev sono i principali candidati per un’eventuale finale. Riavvolgendo il nastro e guardando ai turni precedenti, già all’esordio Sinner sarà chiamato a una prova che, in ogni caso, non sarà delle più semplici. Chiunque vinta infatti tra Mariano Navone e Federico Cinà presenterà al numero uno al mondo un rompicapo non semplice da risolvere: l’argentino è il classico “terraiolo”, top 30 e pronto a trasformare ogni match in una battaglia, non il miglior giocatore contro cui scendere in campo per la prima volta dopo tre mesi. Cinà sarebbe, sul piano tecnico, certamente più semplice come avversario, ma un derby non è mai semplice e la contrapposizione tra due talenti così puri può non essere banale, soprattutto se si gioca a Roma.

In caso di passaggio del turno la situazione non è certamente delle migliori, con Davidovich Fokina e Francisco Cerundolo tra i due più “papabili” per essere l’avversario rispettivamente al terzo turno e agli ottavi di finale. Entrambi sono in un buon momento di forma ed entrambi sanno giocare bene su terra, Cerundolo darebbe più ritmo rispetto allo spagnolo, ma anche l’argentino ha mostrato di aver fatto un buon passo in avanti sul piano del gioco e della continuità di rendimento.

Guardando ancora più lontano, con i pronostici che diventano quindi via via più complicati, la situazione paradossalmente va migliorando. Nei quarti uno tra Ruud, Shelton e Berrettini rappresenterebbe una sfida sì tosta – e non può essere diversamente nei quarti di un ‘1000’ – ma alla portata, soprattutto perché in quel caso Jannik avrebbe sulle gambe già un paio di match e un po’ di ruggine inevitabilmente sarà stata smaltita. In semifinale l’azzurro potrebbe trovare uno tra Fritz, De Minaur, Paul e Rublev, giocatori che per caratteristiche e superficie di gioco rappresenterebbero tutti una sfida pienamente nelle corde di Sinner.

Insomma, un tabellone che non fa certamente sconti a Sinner, e che lo costringe fin dai primissimi turni a giocare ad alto livello. C’è però un lato positivo da considerare, da ricercare nel fatto che un tabellone di questo tipo è particolarmente ‘allenante’: l’obiettivo è tornare in piena forma in vista di Parigi, e non si può chiedere a Jannik di tornare dopo 3 mesi e vincere. Per questo anche il suo cammino dovesse arrestarsi prima del tempo, giocare partite di livello e contro avversarsi che su terra giocano il loro tennis migliore rappresenta senza dubbio una buona notizia. E come disse il buon Alessandro Manzoni… “Ai posteri l’ardua sentenza”.