FUTURO ROSEO
Per questo, non è impressionato dalla differenza di stazza tra Goffin e gli altri. “Il tennis è difficile, ma ti offre sempre una chance. C'è una rete a separare i giocatori. Se fosse come il pugilato, David finirebbe al tappeto dopo cinque minuti”. Forte di questa consapevolezza, Van Cleemput ha stabilito il limite: semifinali in uno Slam, finale nei Masters 1000. Per andare oltre, ci vuole un bel po' di fortuna. Quelle strane convergenze che ogni tanto capitano. “Ma penso che in futuro le cose possano cambiare, in meglio. Quando si saranno ritirati Federer, Nadal, Djokovic, Murray e Wawrinka, ci saranno opportunità per tutti”. Oggi Goffin ha 27 anni, tre in meno rispetto a Djokovic e Murray. Però è fresco, visto che gioca a certi livelli da “appena” sei anni. Per quanto riesca a giocare bene un po' dappertutto, la terra rossa europea è la sua superficie preferita. È quella dove ha iniziato a giocare. “Appena metto piede sul rosso, mi sento benissimo”. Anche Nadal è convinto che il belga possa essere un'avversario pericoloso. “Intanto è molto veloce, poi ha un grande talento. È così in alto perché ha tutto quello che un giocatore ha bisogno per diventare molto forte”. Come detto, pur rispettando lo spagnolo, Goffin è cresciuto nel mito di Federer. Non potrà certo vincere come lui, ma punta a imitarlo almeno come longevità. “Sarà la chiave della mia carriera. Spero di arrivare a 36 anni nelle stesse condizioni atletiche di Roger”. Intanto a Parigi non dovrà affrontarlo. È già qualcosa.