Nessun problema per Maria Sharapova nella finale di Indian Wells. La russa è troppo più forte della Wozniacki e le lascia la miseria di quattro giochi.
Maria Sharapova ha ottenuto molti punti con il dritto
Di Cosimo Mongelli – 18 marzo 2013
E' desolante il colpo d'occhio dell'Indian Wells Tennis Garden, quando Maria Sharapova e Caroline Wozniacki scendono in campo per la finale del BNP Paribas Open. Non sono occupati nemmeno la metà dei 16 mila posti dell'impianto. L'orario d'inizio, le 12 locali , dettato dalle esigenze televisive di ESPN, non ha certo aiutato. Cosa scegliere tra un lauto pasto e una finale senza garanzia di spettacolo? Chi ha optato per rifocillarsi non avrà nulla da rimpiangere. 80 minuti per un incontro senza storia, senza un attimo di tensione, senza il minimo dubbio che possa cambiare direzione: 6-2 6-2 il punteggio con il quale Maria Sharapova si aggiudica incontro e torneo. Il primo dell'anno e il secondo su questi campi, a sette anni di distanza dal 2006, quando aveva 19 anni e sconfisse Elena Dementieva. E’ stata una partita a senso unico, dominata dal primo all'ultimo scambio. Il game d'apertura, con Caroline al servizio, è il riassunto di questo match. Maria si aggiudica il break a zero, senza che l'avversaria si accorga di nulla. La solita antifona di ogni incontro femminile che si rispetti? Nulla di tutto ciò. La russa al servizio è solidissima: se non è un aces è un servizio vincente, se non è un servizio vincente è lì subito ad aggredire la povera danese. Sul 2-4, la Wozniacki mette appena una prima palla su cinque e il secondo break è logica conseguenza. Il gioco seguente è l'unico in cui Maria si concede una distrazione. Forse annoiata dall'irrisoria facilità dell'incontro, Sharapova regala una piccola chance all’avversaria, che si porta avanti 15 -40, con la possibilità di entrare almeno mentalmente in partita. Ma le due palle break, uniche del match, vengono cancellate senza pietà. Due rovesci vincenti, un dritto devastante e un ace.
Non ci sono avvisaglie che il vento possa cambiare. Il secondo set non è che il remake del primo. La Wozniacki continua a non dare segni di vita. Gli unici sussulti di quest'esibizione, invero abbastanza noiosa, si hanno sul 2 a 4. Siamo ai titoli di coda, gli articoli sono già belli che pronti, la coppa è già incisa. Ma ci vuole un game di 14 punti e ben quattro palle break prima che Maria trovi l’ennesimo break, per poi andare a servire sul 5 a 2 e chiudere tra il tripudio di quelli che già c'erano e quelli che sono arrivati per la finale maschile. E' il 28esimo titolo nella carriera della russa, che con questa vittoria consolida il secondo posto nella classifica Wta. Caroline accetta abbastanza serenamente la sconfitta: ”Oggi lei ha giocato veramente bene, ha sfruttato tutte le occasioni ed anche quando riuscivo a spostarla se ne usciva con colpi davvero straordinari. Ci sono giornate in cui tutti i colpi ti vanno dentro, a volte anch’io ho vinto finali 6-0, 6-1; oggi è capitato a lei, e non c’è altro da fare che dire ‘troppo brava'”. Entusiasta, ovviamente, Sharapova. Che forse eccede con la diplomazia “La partita è stata molto più equilibrata di quanto non dica il punteggio. Ci sono stati dei momenti nel secondo set in cui la partita avrebbe potuto girare da una parte e dall’altra” Per poi concludere: “Ho sempre avuto la sensazione di avere il controllo del gioco, dato che ho preso un break di vantaggio subito in entrambi i set, ed il fatto di aver servito molto bene mi ha molto aiutato”.
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