L’ARGOMENTO. Il nostro Corrado Erba si domanda come mai i costi delle racchette da tennis siano più o meno gli stessi da quasi 30 anni. Un divertente viaggio nel tempo.
Nel 1985, la Wlson Pro Staff Original costava meno di oggi
Di Corrado Erba – 16 maggio 2012
Dato che mia moglie mi ha costretto al trasloco, ho dovuto muovere tutto il mio archivio, composto più o meno da tutto lo scibile tennistico uscito dall’82 in poi, quando correvo nell’edicola sotto casa a comprare MatchBall e affini. Sfogliando una rivista dell’epoca e tralasciando alcune meraviglie; (McEnroe in copertina – Rubrica : “L’esperto risponde” – Domanda : “Sono Guido da Passirano Marmorito, come si gioca contro i mancini” ? – Risposta : “Tieni conto prima di tutto che i mancini non sono grandi giocatori di volee”….) mi è caduto l’occhio sul listino delle racchette, che puntualmente si trovava nelle ultime pagine. Ebbene, mi ha confermato un idea, ovvero che i prezzi delle racchette da tennis siano un mistero a livello macroeconomico. Potè il costo del petrolio, il crollo dell’IVA, la grande crisi di Wall Street, il muro di Berlino, l’Europa unita, l’italia campione del Mondo, ma come mai i telai costano più o meno (o anche meno) come nel 1985??
Diamo un occhio al listino del marzo 1985, rimanendo su racchette ancora in vendita oggi (che grandi classici)!
Wilson Pro Staff Original Lire 475.000 (Euro 245) – Costo attuale (listino TWH) Euro 129 (!) ;
Prince Graphite Lire 474.000 (Euro 244,80) – Costo Attuale Euro 129 ;
Head Graphite pro Lire 199.000 (Euro 102) – Costo attuale Euro 199 ;
Vedendo altri modelli , Il modello agonistico di punta della Fisher (non la più costosa in listino) la Stan Smith Superform, Lire 290.000 (Euro 149,77)
La mitica Rossignol F200, Lire 272.000 ( Euro 140) E via cosi…..
Certo voi magari mi direte che la Pro Staff o il POG (come la chiamano gli appassionati) non hanno più appeal a livello di mercato e vengono vendute ribassate, ma se al loro posto metto i modelli dell’anno (BLX 95 e Prince Exo Tour), siamo sempre abbondantemente sotto i 245 Euro del 1985! La prima domanda che mi faccio è: ma allora, dato che i negozi erano pochi, facevano cartello imponendo prezzi supercari? (e ci facevano…….. ricordo i vecchi negozi del centro, tipo Peter Sport o Brigatti, quando entravi ti guardavano come adesso certi negozi in Montenapo….). All’epoca stressavo l’anima al papà, che viaggiando spesso in oriente mi riportava telai effettivamente a metà del prezzo rispetto all’Italia. Mentre adesso, con i moderni sistemi di distribuzione (internet ecc.) i prezzi sono comparativamente diminuiti ? Oppure i prezzi delle materie prime in realtà non sono mai cambiati e la graphite, che di riffa o di raffa rimane il materiale principale per la costruzione dei telai, costa più o meno uguale? Su questo non giurerei, anche perché, come mi spiegava un amico produttore di camicie nel sud est asiatico, a un costo produttivo di 4 euro, si aggiungono mediamente 7 euro di trasporto e logistica e questi costi, nel tempo, sono ineluttabilmente aumentati.
Al bar del tennis, JP puntava il dito sulla qualità del prodotto che, a suo dire, ai vecchi tempi era molto ma molto migliore, mentre ora, per ridurre i prezzi i telai vengono fatti un po’ alla sevogliamo (Enrico Fedocci Dixit). In effetti non posso dare torto: ho comprato un nuovo telaio di quelli sopra citati e il grip in pelle si è disfatto dopo poche ore, mentre il cuoio sul vecchio telaio originale è li da vent’anni intonso. Insomma, il dibattito è aperto. La prossima volta che incontro il grande Riccardo Pietra (inventore di Maxima e attuale boss di Babolat) proverò a chiedere. Vi farò sapere.
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