Dopo l'edizione 2013 degli Us Open, il talento di Quinzi dovette ben presto fare i conti con le difficoltà del tennis professionistico. I primi risultati non fanno che confermare le buone prospettive dell'azzurro: nel 2014 conquista il suo primo titolo Itf in quel di Casablanca contro il talentuoso Lamine Ouhab, mentre l'anno successivo fa le sue prime apparizioni nelle qualificazioni dei tornei Atp. Nonostante buone partite, le prestazioni di Quinzi sono però spesso altalenanti. In molte interviste di quegli anni Gianluigi confermò di subire la pressione delle tante aspettative in lui riposte, ponendo alla luce una certa "confusione" a livello di progetto tecnico-tattico seguita da tantissimi cambi di coach: la collaborazione con Fabio Gorietti, iniziata nel marzo 2017, fu addirittura la settima dall'affermazione a Wimbledon. Gli effetti del cambio in panchina, nonostante tutto, giovarono e non poco in termini di risultati: il 2018 è finora l'anno migliore del "Quinzi pro", che due stagioni fa riuscì a mettere in bacheca i primi due titoli Challenger oltre al conseguimento del proprio best ranking al 146esimo gradino del ranking mondiale. Attualmente la supervisione del suo lavoro, con base a Padova, è affidata ad Eduardo Infantino, che segue i progressi quotidiani del giocatore cresciuto a Porto San Giorgio, in cerca di rilancio dopo una stagione in chiaroscuro.