Il francese si ritirerà nella stagione in cui compirà 40 anni e chiuderà con il Masters 1000 di Parigi-Bercy

L’ultimo moschettiere francese rimasto si ritirerà nella prossima stagione. Dopo Jo-Wilfred Tsonga, Gilles Simon e Richard Gasquet, al termine del 2026 appenderà la racchetta al chiodo anche Gael Monfils in occasione del Masters 1000 di Parigi-Bercy, poco dopo il suo 40º compleanno.
Molto bello il messaggio con cui il parigino ha annunciato questa decisione:
“Ho preso per la prima volta una racchetta in mano a due anni e mezzo e sono diventato giocatore professionista a 18 anni. Adesso, dopo aver compiuto 39 anni un mese fa, voglio annunciarvi che la prossima stagione sarà la mia ultima da tennista professionista. L’opportunità di trasformare la mia passione in una professione è un privilegio di cui sono stato grato in ogni match e in ogni momento in questi 21 anni di carriera. Sebbene questo sport significhi tutto per me, sono estremamente tranquillo nella mia decisione di ritirarmi alla fine prossima stagione tennistica.
Soprattutto, ho tanta gratitudine da esprimere verso diverse persone.
A mia moglie, Elina: il mio amore, la mia ispirazione e la mia forza, oltre che una giocatrice eccezionale a tutto tondo.
A mia figlia, Skaï, per il profondo amore, il senso e la gioia che ha portato nelle mie giornate.
A mio fratello Daryl e alle mie sorelle Roddie e Maélie, per avermi sollevato nei momenti difficili e aiutato a celebrare quelli belli.
Ai miei migliori amici e alle persone care, i cui volti in tribuna mi hanno sempre dato coraggio nei momenti più difficili.
Al mio agente Nicolas, il cui supporto e la cui amicizia mi hanno aiutato a raggiungere i massimi livelli.
Ai miei allenatori e ai membri del team nel corso degli anni, che hanno creduto in un ragazzetto di Parigi e che mi hanno aiutato a coltivare il talento in modi che non avrei mai potuto immaginare.
A tutti coloro che mi hanno applaudito o gridato “Allez, Gaël!” nella vita reale o davanti a uno schermo televisivo: la vostra energia e il vostro amore sono davvero tutto per me.
Alla Federazione Francese di Tennis per il loro incrollabile supporto fin dal primo giorno.
A Jo-Wilfried Tsonga, Gilles Simon e Richard Gasquet, i miei tre moschettieri e migliori amici per la vita.
E soprattutto ai miei genitori: perché tutto questo sarebbe stato impossibile, impensabile senza di loro.
Papà, mamma, guardate quanta strada abbiamo fatto.
Anche se ci sono andato vicino, non ho mai vinto uno Slam in carriera. Non pretendo di riuscirci l’anno prossimo.
“Avresti potuto, avresti dovuto…”
Come possono testimoniare coloro che mi conoscono, non ho mai pensato in questo modo, e francamente sono troppo vecchio per iniziare a farlo ora. La vita è troppo breve. Credetemi quando dico che non ho rimpianti.
Quello che provo è la sensazione di essere stato fortunato: follemente, stupidamente fortunato.
Ho avuto la possibilità di giocare durante un’epoca d’oro del tennis, al fianco di alcuni dei più grandi nomi della storia del nostro sport: Federer, Nadal, Djokovic, Murray.
Anche perdere è epico quando si affronta una leggenda (anche se devo ammettere che anche le vittorie occasionali erano piuttosto soddisfacenti)”.

