Ennesima sconfitta per la Schiavone, battuta in due set da Ana Ivanovic. Il suo bilancio stagionale è 6 vittorie e 6 sconfitte (17-15 dal Roland Garros). Quale sarà il suo futuro?
Il nervosismo di Francesca Schiavone

Di Riccardo Bisti – 21 febbraio 2012

 
Non è un momento facile per Francesca Schiavone. Dopo aver perso al primo turno a Doha, è stata eliminata all’esordio anche al torneo WTA di Dubai (2.000.000$, cemento). Francesca si è arresa ad Ana Ivanovic con il punteggio di 6-1 7-5. Sconfitta piuttosto netta, specchio fedele dell’ultimo periodo di Francesca. Lei non molla, prova a giocare le partite, ma non riesce a portarle a casa. Un buon esempio è il primo set contro la Ivanovic: anche sotto 5-0 ha provato a tenere duro, ha addirittura cancellato otto setpoint per evitare il cappotto, ma quando deve lottare spalla a spalla finisce per andare sotto. Nel secondo set ha subito il break al termine di un lunghissimo quinto gioco. Si è rifatta sotto, ma è di nuovo andata in svantaggio. Sul 6-1 5-4, la Ivanovic ha servito per il set ma si è fatta riacchiappare. Ennesima occasione, ancora sciupata. Un break all’undicesimo gioco era quello buono: sarà dunque la serba ad affrontare Maria Kirilenko negli ottavi di un torneo che terminerà sabato.
 
Vale la pena fare il punto della situazione sulla più forte tennista italiana di tutti i tempi. A giugno compirà 32 anni, ed anche se ha abituato a sorprendere diventa sempre più difficile sperare in un suo exploit. Le cifre parlano chiaro: dopo la finale al Roland Garros 2011 (risultato tanto importante quando il successo del 2010), la “Schiavo” ha raccolto un bilancio di 17 vittore e 15 sconfitte. I migliori risultati sono arrivati allo Us Open (ottavi di finale) e a inizio anno a Brisbane, quando è giunta in semifinale. Per il resto tante sconfitte, troppe sconfitte. Il punto più basso lo ha raggiunto in Fed Cup, quando è stata ridicolizzata da Lesia Tsurenko. Ed anche contro una pessima Bondarenko ha rischiato di perdere. Con le sue imprese, Francesca si è conquistata credito e gratitudine eterna. La sua vittoria al Roland Garros ha fatto capire agli appassionati italiani cosa significhi “vincere” uno Slam e, soprattutto, quanto sia bello. Ma adesso Francesca deve decidere cosa fare dell’ultimo scampolo di carriera. Rassegnarsi a un lento declino, condito da sconfitte contro giocatrici mediocri, oppure ribellarsi e provare a restare tra le più forti? Rispetto alle altre, la Schiavone ha il vantaggio di un tennis vario, diverso, divertente. Ma per essere competitiva ha bisogno di avere una condizione fisica perfetta. E per averla deve applicarsi al massimo, dare il 110% in partita e in allenamento. Francesco Elia è un coach troppo capace e troppo esperto. Starà a Francesca decidere se seguire o meno le indicazioni del marito di Silvia Farina.
 
A Dubai, dunque, ci resta la sola Flavia Pennetta. La brindisina sta lentamente recuperando dall’infortunio alla schiena patito ad Auckland, e dopo la vittoria contro Anabel Medina Garrigues se la vedrà con Jelena Jankovic. I precedenti dicono 5-2 per la serba, anche se la Pennetta ha vinto gli ultimi due. Si ricorda, in particolare, il successo di Flavia a Zurigo nel 2008, quando la Jankovic era numero 1 del mondo. Il resto della giornata al “Dubai Duty Free Championships” ha proposto un paio di match molto combattuti, in cui alla fine ha sempre vinto la favorita: Daniela Hantuchova, accompagnata da Claudio Pistolesi, ha dovuto aspettare fino al tie-break del terzo set per avere la meglio su Simona Halep, mentre Agnieszka Radwanska si è salvata per un pelo contro Aleksandra Wozniak (6-1 6-7 7-5 lo score) dopo aver recuperato un break di svantaggio nel terzo set. Mercoledì farà il suo esordio Victoria Azarenka, il cui obiettivo è allungare la striscia vincente di 17 match che dura da inizio anno. “Ma non paragonatemi a Djokovic. Ne devo fare, di strada, per raggiungere i suoi livelli…”