Semifinale a Monaco di Baviera per l’azzurro, 12esima vittoria di fila in Germania. Ecco perché giocare questo torneo ha senso. Seppi cede in tre set a Tommy Haas.

Di Riccardo Bisti – 2 maggio 2014

 
La Germania porta bene a Fabio Fognini. Lo avevamo scritto ieri, lo ribadiamo oggi. Il quarto di finale a Monaco di Baviera contro Thomaz Bellucci era un match di media difficoltà, con Fabio favorito ma non troppo. Se è vero che Bellucci è fuori dai primi 100, non va dimenticato il suo passato da top-30. Inoltre sta giocando una discreta stagione: è numero 58 nella Race con punti ottenuti soprattutto sulla terra battuta. Tuttavia, non c’è stata partita. Fabio si è imposto con un doppio 6-2 facendo tirare un sospiro di sollievo agli organizzatori, che sperano in una finale Fognini-Haas per “salvare” un torneo così così. L’azzurro ha giocato una partita tranquilla, senza quasi mai aprire bocca. Una gran risposta di rovescio sigillava il 5-2 e servizio nel primo set. Quando Fabio si è aggiudicato il parziale, Bellucci ha chiesto l’intervento del trainer per un problema ai muscoli addominali. Niente di grave, anche se effettivamente non è parso al 100%. Fognini si è adeguato al livello in avvio di secondo set, quando ci sono stati cinque break nei primi cinque game. A quel punto ha rotto gli indugi e ha chiuso in poco più di un'ora. In semifinale sfiderà il vincente tra Ricardas Berankis e Jan Lennard Struff. Ottimi professionisti, ma il favorito sarà lui.
 
UN TORNEO CHE SERVE
Qualcuno ha criticato Fognini per la scelta di giocare a Monaco di Baviera, definendolo un appuntamento superfluo alla vigilia del trittico Madrid-Roma-Parigi. Detto che la partecipazione era programmata da tempo, ci sono due ottimi motivi che giustificano la presenza al BMW Open. In primis, la fiducia. Fabio è persona sensibile: difficilmente le scorie di Monte Carlo e Barcellona gli saranno scivolate addosso. Per questo, giocare (e vincere) partite è il modo migliore per ritrovare ottimismo. E poi ci sono anche ragioni di classifica. I benefici non saranno immediati, poiché guadagnerà punti (100) solo in caso di vittoria, ma raccattare qualche risultato da inserire nella casella dei “Non Countable Tournaments” gli tornerà utile in estate, quando scadranno i punti di Stoccarda e Umago. Per un top-15 che aspira ai top-10, certi calcoli sono obbligatori. In altre parole, meglio seminare adesso per evitare scivoloni in caso di sconfitte premature tra un paio di mesi. Non c’è dubbio che l’obiettivo top-10 si raggiungerà con i grandi tornei, ma anche gli ATP 250 hanno valore: basti pensare che 800 dei suoi 2.190 punti ATP sono arrivati da Vina del Mar, Stoccarda, Buenos Aires e Umago. Un bottino prezioso, da tutelare. E Monaco di Baviera è funzionale all’obiettivo.
 
SEPPI E IL MALEDETTO OTTAVO GAME
Chi sperava in una finale tutta italiana è rimasto deluso dalla sconfitta di Andreas Seppi per mano di Tommy Haas. L’altoatesino ha giocato benino, ma è mancato nei momenti-clou. Nel 6-3 3-6 6-3 finale, è sempre stato decisivo l’ottavo game. Nel primo e nel terzo set a favore di Haas, nel secondo a favore di Seppi. L’azzurro si rammarica per le fasi finali: sotto di un break nel terzo set, lo ha ripreso immediatamente ma poi ha perso un game eterno sul 3-4. In 28 punti è successo un po’ di tutto: Andy ha sciupato otto palle del 4-4, poi ha affossato un dritto nella quarta palla break per Haas. Nell’ultimo game, pur trovandosi 15-30, non ha evitato la sconfitta. C’è un po’ di amaro in bocca, anche se il tedesco resta un tennista di gran classe. Nel complesso, Seppi ha giocato una discreta partita. In particolare, sembra aver trovato un buon rendimento al servizio. Otto ace e il 69% di prime palle in campo sono un buon risultato. Dovesse mantenere questi numeri, Madrid e Roma potrebbero regalargli più di una soddisfazione.