Un Flavio Cobolli protagonista dentro e fuori dal campo a Londra, che tra un video pubblicato per l’ATP e il doppio con Bublik prova a ritoccare il suo best ranking in singolare

Flavio Cobolli superstar, fuori e dentro il campo. Batte Pinnington-Jones in tre set, migliora (virtualmente) il suo best ranking (n.22) e ammette che «giocare sull’erba mi piace sempre più». In doppio a fianco di Alex Bublik non va altrettanto bene, due tie-break lasciati ad Harris e Willis, ma lì «l’importante era allenarsi, e poi comunque ci sono divertiti». Unico problema: Bublik in campo parla sempre. Anche in Italiano? «In italiano solo le parolacce», precisa il Cobbo, che nelle conferenze stampe è sempre più sciolto e ormai sta decollando anche nei social con il suo eteronimo ‘Admin’, inviato speciale dentro l’All England Club. «Mi è stato chiesto e volentieri faccio questi video (molto divertenti, ndr) il cui scopo è di far vedere al pubblico che non ha un pass i lati privati del circolo. La prima puntata è piaciuta, quindi andiamo avanti. L’importante è non strafare, ma intrattenere gli appassionati». Il cellulare lo fornisce la regia, il resto è farina del sacco di Fabio, esilarante anche nella puntata numero 2 delle sue disavventure con la casa in affitto a Wimbledon. «La dobbiamo cambiare: troppo caldo, e non avevamo mezzi per combatterlo. Domani ci buttano fuori, ma che potevamo fare? A me è capitato di non dormire, come ad altri in questi giorni, non me lo posso permettere». E provare con l’aria condizionata assicurata di un hotel: «E’ l’ultima spiaggia, perché sono troppo lontani. L’altra sera sono andato a mangiare a Chelsea, e ci ho messo un’ora e mezzo: ma vi pare possibile?…».
Al prossimo turno c’è Mensik, vent’anni, numero 17 Atp, cliente tostissimo. «Lo conosco, con lui ho un ottimo rapporto e chi alleniamo spesso insieme, perché appena posso sfrutto l’occasione di palleggiare con i più forti in assoluto. Lui ha un servizio forte e preciso, una risposta che mette in difficoltà chiunque, fisicamente però mi sento meglio io. Sarà un match duro, una battaglia aperta, tutti e due possiamo vincere e perdere». Daje.