La numero uno d’Italia dopo la performance di carattere contro Coco Gauff, in semifinale sarà opposta all’abile doppista russa, in vantaggio 3 a 1 nei precedenti

Foto di Felice Calabrò

Jasmine Paolini ritrova il suo sorriso più bello a Cincinnati. La vittoria in rimonta contro la n. 2 del mondo Coco Gauff nei quarti di finale (2-6 6-4 6-3 in poco più di due ore), nonché terzo successo consecutivo contro di lei, è una prova di grande carattere per la tennista toscana che, dopo lo storico trionfo al Foro Italico, proprio con l’americana in finale, aveva progressivamente smarrito brillantezza ed incisività, subendo un calo delle energie, della fiducia e dei risultati; un’impasse che non ci voleva con i tantissimi punti in scadenza delle finali del 2024 al Roland Garros e a Wimbledon. Nella sua quarta semifinale ‘1000’, Paolini affronterà l’aggressiva Veronika Kudermetova, sua grande avversaria anche in doppio.

L’addio improvviso a coach Furlan ad inizio stagione aveva sorpreso un po’ tutti. L’allenatore veneto ne aveva progressivamente forgiato il tennis e la mentalità vincenti nei dieci anni del loro sodalizio, aiutando Jasmine a costruire i suoi colpi più pericolosi e portandola con pazienza e perseveranza in top 4 durante la straordinaria annata 2024. A fine marzo 2025, però, la ricerca della rivoluzione – peraltro in un momento chiave, alla vigilia della scadenza dei punti conquistati a Parigi e a Londra l’anno prima – e la scelta del nuovo allenatore, l’ex doppista spagnolo Marc Lopez. Dopo un esordio stagionale non particolarmente fruttuoso, l’azzurra comincia nuovamente a brillare grazie alle semifinali di Miami e Stoccarda per poi esplodere nello storico exploit romano; al Foro Italico domina tutte le avversarie in due set (solo la Shnaider la costringe al terzo), compresa una Coco Gauff che, in finale, è totalmente in balìa della tensione. La gioia romana è doppia perché la 29enne della Garfagnana trionfa anche in doppio insieme a Sara Errani (vittoria nella categoria che verrà confermata anche a Parigi).

Dopo l’ebbrezza del Foro, tuttavia, il rendimento in campo comincia a calare. Jas lascia lo Slam francese cedendo agli ottavi contro Svitolina, perde al primo turno a Berlino con Jabeur, e in semifinale a Bad Honburg con Swiatek; poi saluta mestamente Wimbledon al secondo round con Rakhimova e si ferma al primo match di Montréal, con la qualificata Ito. Dopo le delusioni di Parigi e Londra, giunge l’addio a Lopez e, per affrontare la fase finale dell’estate, soprattutto lo US Open, la nuova scelta cade su Federico Gaio.
In Ohio finalmente la svolta. Jasmine, attuale n. 9 del mondo, tiene duro e, oltre ai buoni match in doppio (lei e Sara vengono poi fermate in semifinale), ritrova la grinta e i giusti meccanismi anche in singolare. Sin dall’inizio del torneo, Jas dimostra resilienza e lucidità, a cominciare dalla lotta sfiancante con Sakkari, superata con un doppio tie-break; sconfigge la Krueger per poi regalarsi agli ottavi la rivincita con Barbora Krejcikova – campionessa di Wimbledon 2024 – travolta con il punteggio di 6-2 6-1. Infine, nei quarti, la prova più complicata con la n. 2 del mondo che, ancora una volta, ha tremato con il servizio e ha ceduto alla tensione con un festival di errori; Coco infatti ha commesso 16 doppi falli, ha servito solo il 54% di prime palle e ha conquistato solamente il 50% dei punti alla battuta. Senza contare il numero esorbitante di gratuiti, ben 62. Anche l’azzurra ha espresso un gioco altalenante e non è stata da meno con gli errori (44) ma, complessivamente, è riuscita a controllare meglio gli scambi, aspettando con pazienza e sangue freddo le défaillance dell’americana.

Una prestazione consapevole e matura da parte di Paolini che le permette di approdare per la prima volta alla semifinale del ‘1000’ americano, dove sfiderà l’outsider Veronika Kudermetova. La russa, 28 anni, ex n. 9 del mondo e attuale n. 36, è in vantaggio 3-1 nei precedenti; ha vinto gli ultimi tre incontri, tutti sul duro e l’ultimo risale al 2021, proprio a Cincinnati. Jasmine si è imposta solo in quello sulla terra rossa, un match di qualificazioni a Praga, nell’ormai lontano 2017. Da allora, in singolare, i valori in campo sono del tutto capovolti e, sulla carta, la Paolini di oggi ha ovviamente tutte le carte in regola per scalfire il gioco di Veronika. La russa di Kazan ha conquistato finora due titoli, a Charleston nel 2021 e a Tokyo, nel 2023; ha raggiunto altre cinque finali, tra cui due nei ‘500’ di Abu Dabi (2021) e Dubai (2022). Dotata di un potente servizio Kudermetova è particolarmente aggressiva e abilissima a rete, come ogni buon doppista, del resto. Per il numero di ace, 30 finora a Cincinnati, è inferiore solo alla Rybakina che, ad oggi, in Ohio ne ha messi a segno 42. Per non parlare dell’efficacia anche della seconda palla! Nella sua corsa verso la semifinale, Veronika è riuscita a prevalere su Lamens, Bencic, Tauson, Linette e Gracheva, concedendo un set soltanto alla danese. Giunge in semifinale in un torneo ‘1000’ per la terza volta in carriera, dopo Madrid e Roma (2023). Negli Slam ha disputato un solo quarto di finale, al Roland Garros (2022). Abilissima nel doppio, ora è quarta nel ranking, ha raggiunto la seconda posizione mondiale e vanta 9 trofei, tra cui quello di Wimbledon, conquistato due volte insieme ad Elise Mertens, nel 2022 e nel 2025. Ha raggiunto altre 12 finali della categoria, tra cui ancora una ai Championships (2021) e quella del 2025 a Roma, sconfitta (di nuovo insieme a Mertens) da Errani e Paolini.
A Cincinnati, l’eventuale vittoria contro l’italiana significherebbe per Kudermetova la prima finale in singolare in un torneo 1000. Per Jasmine, invece, sarebbe la terza della categoria. Le due ragazze si conoscono bene e, come fatto con Gauff, per l’azzurra saranno fondamentali la giusta tattica, un’elevata percentuale al servizio ed una buona risposta; ma, soprattutto, non dovrà smarrire la lucidità e la grande fiducia nel proprio tennis.