La più grande delle sorelle Williams non esclude di partecipare alle prossime Olimpiadi, quando avrà compiuto 40 anni. "Sto cercando di capire se sarà possibile farcela. In caso positivo, non mancherò". Ha già intascato cinque medaglie dal 2000 al 2016 e non si arrende neanche alla Sindrome di Sjogren. è nata 6 giorni prima di Francesca Schiavone. Ma se l’azzurra sta “studiando” per un post-carriera che potrebbe non essere troppo lontano (ad esempio con qualche telecronaca su Sky Sport), l’americana non ha nessuna intenzione di ritirarsi. Anzi, potrebbe addirittura giocare fino ai 40 anni di età. Li avrà quando si giocheranno le Olimpiadi di Tokyo 2020. Parlando con Hallmark Channel, la Venere Nera ha rivelato che progetta di arrivare a Tokyo. “Quando manca? Tre anni a mezzo? Non sto facendo conteggi…ma sto cercando di capire se sarà possibile arrivarci. Ho giocato a tennis molto a lungo: in effetti c’è una parte di me che mi dice: ‘Ehi Venus, potresti provare a svilupparti una vita fuori dal tennis’. Tuttavia, quando sono in campo adoro la sfida. Adoro la pressione, è un privilegio. Se sarà possibile, io ci sarò”. Venus è professionista dal 1994, quando giocò il suo primo torneo ad appena 14 anni, destando enorme curiosità da parte dei media di tutto il mondo.
In carriera ha vinto sette Slam, ma le Olimpiadi sono sempre state importanti. Ne ha giocate sei, restando a bocca asciutta soltanto ad Atene 2004. Ha vinto cinque medaglie in quattro edizioni: oro in singolare e doppio a Sydney 2000, oro in doppio a Pechino 2008 e Londra 2012, bronzo in doppio misto a Rio de Janeiro. Quest’anno ha vissuto una discreta stagione, inferiore al 2015 ma comunque foriera del 49esimo titolo, a Taiwan. Il miglior risultato è arrivato in doppio, insieme a Serena Williams. Le sorellone si sono imposte a Wimbledon, ottenendo il loro 14esimo Slam in coppia. Venus ha poi chiuso la stagione al numero 17 WTA, con un leggero passo indietro rispetto all’anno scorso. Oggi è molto attenta alla programmazione, da quando ha saputo di essere vittima della Sindrome di Sjogren, malattia autoimmune che genera stanchezza e generale malessere. Una delle peggiori per uno sportivo, ma Venus ha saputo restare competitiva. Per questo, la scommessa olimpica potrebbe anche non essere un’utopia.
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