Djokovic-Thiem è probabilmente la finale più giusta che l’edizione 2020 degli Australian Open potesse offrire, per il percorso ed il periodo di forma dei due contendenti.
Nole, notoriamente candidato numero 1 ad alzare per l’ottava volta il trofeo di Melbourne, arriva all’ultimo atto del torneo avendo concesso le briciole agli avversari: dopo il set perso al primo turno contro il tedesco Jan-Lennard Struff, il numero 2 delle classifiche mondiali (che in caso di vittoria spodesterebbe Nadal dalla prima posizione) ha messo in fila ben 16 set consecutivi, dato impressionante conseguito con prestazioni di assoluto livello che hanno confermato l’attuale superiorità del serbo, particolarmente a suo agio su questa superficie un pizzico più lenta rispetto alle precedenti edizioni. Statistica ancor più rilevante quella che vede Djokovic ancora imbattuto nelle finali disputate a Melbourne: 7 affermazioni su 7, numeri che non possono che dare la misura della superiorità fisica e mentale del pluricampione di Belgrado.
Proverà ad invertire il trend un Thiem che ha iniziato il suo cammino in sordina, alzando man mano il livello equiparando la sua performance alla caratura dell’avversario che aveva oltre la rete: se con Bolt la prestazione non è stata altisonante, con Nadal Dominic ha dimostrato di essere probabilmente l’avversario più scomodo per contendere lo scettro al super favorito della vigilia. La sensazione è che, nonostante occorra necessariamente la miglior versione dell’austriaco, il giocatore di Wiener Neustadt appare forse l’unico tennista capace di poterlo impensierire dal punto di vista della fisicità, componente che sarà essenziale visto il dispendio di energie anche e soprattutto mentali che il numero 5 ha dovuto affrontare per giungere in finale. Ciò che sicuramente in questo periodo non manca al 3 volte finalista Slam è la fiducia: nelle ultime due partite ha collezionato un bottino di 5 tie-break su 5 portati casa. Contro Zverev e Rafa, non certo quest'ultimo un giocatore che nei momenti importanti soffre la pressione.
Insomma, le armi a Dominic non mancano, e stando alle sue dichiarazioni post-semifinale il primo a crederci sembra proprio lui: “Djokovic? Ci proverò. Ho fatto due finali a Parigi contro Nadal, adesso Nole qui. Prima il Re della terra rossa, ora il Re dell’Australia: li affronto tutti”.
Gli head to head vedono al momento avanti Djokovic, con 6 vittorie a fronte di 4 sconfitte. L’ultimo precedente sul veloce, nella scorsa edizione delle Finals di Londra, ha però visto imporsi Thiem al tie-break del terzo: una motivazione in più per credere all’impresa, e regalare al mondo del tennis quello che sarebbe il 150esimo campione Slam della storia. Oltre a scrivere un pezzo di storia di questo sport, il vincitore della sfida incasserà un assegno pari a 4.120.000 dollari, cifra record per il torneo che da questa edizione ha innalzato sensibilmente il proprio montepremi