Il 24 volte campione Slam è pronto a dare battaglia nella prima semifinale degli US Open, Carlitos è avvisato

Foto di Ray Giubilo

Da New York – Novak Djokovic continua a fare la storia del tennis ed è appena diventato il più anziano di sempre in grado di raggiungere almeno le semifinali in tutte le prove dello Slam nell’arco della medesima stagione. La leggenda serba non ha mai nascosto che questi tornei rappresentino il fulcro della sua motivazione, volendo infrangere altri record e continuare a competere ad altissimo livello fino a quando il suo corpo glielo permetterà. Benché non si fosse presentato agli US Open con grandi aspettative e avesse saltato entrambi i Masters 1000 americani di preparazione (Toronto e Cincinnati), l’ex numero 1 del mondo ha carburato con il passare dei turni a New York e si è qualificato per il penultimo atto battendo Taylor Fritz per l’undicesima volta in altrettanti scontri diretti.

Vincere l’ultimo Major della stagione per la quinta volta sarebbe probabilmente la più grande impresa della sua carriera e lo stesso Nole ne è perfettamente consapevole. Il 38enne di Belgrado affronterà il numero 2 del mondo Carlos Alcaraz nella prima semifinale a Flushing Meadows, con il chiaro intento di rovinare i piani allo spagnolo che ambisce a tornare in vetta al ranking mondiale. Il 22enne di Murcia non ha perso nemmeno un set fino a questo punto del torneo e avrà i favori del pronostico, ma Novak è avanti 5-3 nel bilancio degli h2h e ha già sgambettato l’iberico agli Australian Open ad inizio stagione. Se è vero che Carlitos sembra essere maturato molto sotto il profilo della gestione mentale delle partite, bisogna ammettere che il confronto con Djokovic lo ha spesso messo in soggezione (soprattutto dopo la dolorosa sconfitta nella finale delle Olimpiadi di Parigi).

Intervistato da ‘Sportklub‘ poche ore prima del match contro Alcaraz, il 24 volte campione Slam ha confidato che si sente ancora in grado di battere i primi due giocatori del mondo: “Quando sono al top della forma e riesco a giocare il mio miglior tennis, credo di poter ancora sconfiggere Alcaraz e Sinner. Il problema è che devo lavorare duramente e spingere il mio corpo oltre il limite per avere la possibilità di competere con loro ad armi pari. Ovviamente si tratta di una battaglia impari, perché loro sono molto più giovani di me e sono sempre in grande spolvero, mentre io fatico ad avere il serbatoio pieno nelle fasi finali dei tornei. Non sto facendo la vittima, anzi è del tutto normale.”

Il fuoriclasse serbo non vede l’ora di misurarsi con Carlitos: “Gli ultimi risultati suggeriscono che per me sia meglio affrontare Alcaraz che Sinner in questo momento. Agli Australian Open e a Wimbledon non ero al top della forma in semifinale, invece ora mi sento bene. Ogni match fa storia a sé. So benissimo che Carlos parte favorito, sta giocando ad un livello altissimo, ma spero di tenergli testa. Sono proprio queste le partite che mi spingono ad andare avanti.”