La delusione è sprofondata nel dramma (tennisticamente parlando, of course) quando abbiamo inserito la modalità partita. Reduci da altre esperienze, nutrivamo qualche dubbio, puntualmente verificatosi. In/Out, nonostante i suoi occhi, non riesce a decifrare le varie situazioni, capire quando si tratta di un servizio e quindi attivare la linea di metà campo, distinguere prima e seconda palla, o ancora quando è un colpo in gioco da quando semplicemente si passa la palla all'avversario. Problemi arcinoti che hanno trovato soluzione solo nelle tecnologie più complesse, leggi PlaySight o Mojjo. Che però presentano un conto salato, non solo per gli utenti singoli ma anche per i club meno ricchi o con scarsa attività agonistica.
Decisamente migliore la rilevazione dei punti di rimbalzo della palla, grafici che aiutano a capire la profondità dei propri colpi e la loro direzione, con risultati spesso sorprendenti, per chi non ha avuto mai accesso a questi dati e che diventano uno strumento di analisi per nulla banale.
Il giudizio finale? Gli esperti cono concordi nel definire monsieur Gentil un piccolo fenomeno: quello che ha ottenuto, con risorse limitate è già significativo ma i limiti sono ancora troppo evidenti per consigliare l'acquisto. Probabile che in futuro possano essere limati. Per adesso, tennis e tecnologia non viaggiano ancora a braccetto.
Post Scriptum: in questo momento il prodotto è sotto stress-test dell’ingegner Gabriele Medri, che ci darà un suo responso una volta terminate le prove.