Mentre proseguono i festeggiamenti per la prima Davis argentina, l’AAT ha comunicato all’ITF la sede scelta per la sfida di febbraio con l’Italia. Come spesso accade si giocherà nella capitale Buenos Aires, ma in un impianto che non ha mai ospitato la nazionale: il Parque Sarmiento, centro multisportivo di 70 ettari. Ancora da decidere la superficie. La grande rimonta di Juan Martin Del Potro, l’ultima risposta spedita lunga da Ivo Karlovic e quella festa attesa per anni, da varie generazioni di giocatori e tifosi. Momenti che resteranno per sempre nella storia del tennis argentino, e che verranno festeggiati ancora a lungo. Tuttavia, fra un paio di mesi sarà già ora di ricominciare, con il primo turno del World Group 2017 di Coppa Davis, dal 3 al 5 febbraio contro l’Italia. Stavolta a giocare in casa saranno i sudamericani, dopo il 3-1 di luglio a Pesaro, e l’AAT ha appena comunicato l’intenzione di ospitare l’Italia al Parque Sarmiento di Buenos Aires, dove verrà allestito uno stadio in grado di ospitare su per giù 8.000 spettatori. Manca ancora l’approvazione della sede da parte dell’ITF, ma come da prassi arriverà solo successivamente, dopo il sopralluogo di qualche emissario della Federazione Internazionale. Non sorprende la scelta della città, che negli ultimi vent’anni ha ospitato oltre la metà degli impegni della nazionale, mentre fa notizia la sede. In passato si è giocato un po’ dappertutto, al celebre Parque Roca come al Buenos Aires Lawn Tennis Club (sede del torneo ATP), al Tecnopolis o al Club Atlethico River Plate, ma non era mai capitato che per la Davis fosse scelto l’immenso impianto multisportivo intitolato a Domingo Faustino Sarmiento, presidente dell’Argentina nella seconda metà dell’800.
Si tratta di un polmone verde di oltre 70 ettari nel barrio de Saavedra, inaugurato nel 1981 e recentemente recuperato dopo 9 anni di quasi totale inutilizzo, dovuto a delle risorse troppo esigue per far fronte a degli elevati costi di manutenzione. Ma ora il progetto è ripartito, e lo conferma la candidatura a ospitare il primo match casalingo dopo la conquista della Davis. Un impegno voluto e appoggiato da Luis Lobo, sottosegretario allo sport della città di Buenos Aires, ma soprattutto volto noto nel mondo del tennis argentino. Dopo essere stato un buon giocatore negli anni ’90, il 46enne di Buenos Aires ha seguito come coach David Nalbandian negli ultimi anni della sua carriera, prima di lanciarsi in politica. Deciso l’impianto, resta da scegliere la superficie: il Parque Sarmiento è dotato sia di campi in terra battuta che di campi in cemento, e l’attuale nazionale non è così legata alla terra da non avere alternative. Anche se, in tutta la sua storia, in una sola occasione l’Argentina non ha scelto la terra: la finale del 2009 contro la Spagna. E sappiamo come è andata a finire.
COPPA DAVIS: IL WORLD GROUP 2017
LE RAGIONI DELLA SCONFITTA DI PESARO (Bisti)
Circa l'autore
Post correlati
Mea culpa
Massimo d’Adamo torna sul trionfo in Coppa Davis, per dare il giusto valore alla figura di Matteo Berrettini che...