INDIAN WELLS – Federer e Nadal giocano nello stesso torneo dopo moltissimo tempo. Entrambi vincono, in attesa dello scontro diretto. Hewitt elimina John Isner. 
Il vecchio leone Lleyton Hewitt grida il suo “Come On!”
 
Di Riccardo Bisti – 10 marzo 2013

 
Era da tanto, tantissimo tempo, che Roger Federer e Rafael Nadal non giocavano nello stesso giorno, nello stesso torneo. Non ci sono state sorprese, nel sabato del torneo di Indian Wells, il più ricco dei nove Masters 1000. O meglio: sono arrivate un paio di sconfitte illustri, ma non così clamorose. David Ferrer, per esempio, conferma di non amare questo torneo e si è fatto battere in rimonta da Kevin Anderson. Si rifarà a Miami, dopo essersi adattato al cemento. E’ storia vecchia: quaando mette piede sul rapido dopo aver giocato sul rosso, fa sempre un po' fatica. Chi invece avrebbe dovuto vincere, anche per tutelare il proprio ranking, era John Isner. Finalista lo scorso anno, sull’onda emotiva del successo su Federer in Coppa Davis, l’americano si è fatto sorprendere da Lleyton Hewitt. Gli anni passano, ma la classe resta. E poi l’australiano aveva già vinto a Indian Wells, anche se un paio di lustri fa (nel 2002 e nel 2003). “Ho fatto quello che dovevo – ha detto Hewitt – ho letto bene il suo servizio, gli ho fatto giocare tante palle…credo che anche il primo set avrebbe potuto andare diversamente". Il più contento di tutti sarà Roger Federer, che si è tolto di mezzo l’impiccio Isner nella strada verso i quarti. Hewitt è meno insidioso per lui, anche se ci ha perso qualche tempo fa ad Halle dopo un’infinita striscia vincente. Da parte sua, lo svizzero ha giocato il classico match di routine, lasciando cinque giochi a Denis Istomin, uno dei meglio piazzati a non aver vinto neanche un titolo ATP. “Mi sono sentito bene sin dall’inizio e sono riuscito a rimanere costante – ha detto Federer – non ho mai pensato che lui avrebbe potuto entrare del tutto nel match. Questo mi ha dato grande fiducia”.
 
In sessione notturna c’è stato l’atteso esordio di Nadal. E’ andata come previsto: è un Rafa “umano”, attento agli spostamenti, lontano da quello che vinceva Australian Open e Us Open. Però non è in cattive condizioni. Ryan Harrison ha fatto la sua partita, ma si è arreso 7-6 6-2. Nadal è partito bene, salendo subito 4-1. Poi è arrivato l’unico momento di difficoltà, cancellato da un tie-break dominato. Nessun problema nel secondo, dove cinque game consecutivi hanno infiocchettato il risultato finale. Dopo 345 giorni senza cemento, non poteva chiedere di meglio. “Sono soddisfatto di essere al terzo turno, è la cosa più importante – ha detto Nadal – due settimane fa non sapevo nemmeno se avrei potuto giocare questo torneo. Sto bene, ma la mia condizione fisica deve migliorare. Giocare le partite mi aiuta: se vinci, migliori più in fretta. I tornei ti aiutano a trovare la migliore condizione nel più breve tempo possibile. Se invece perdi presto, puoi allenarti quanto vuoi, ma la partita è un’altra cosa”.
 
Oggi si gioca il secondo turno della parte alta del tabellone, mentre le donne hanno già i primi match di terzo turno. L’attesa – almeno per noi – è soprattutto per Djokovic-Fognini, secondo match dalle 22.30 italiane, quindi previsto verso la mezzanotte. C’è curiosità per vedere Fabio contro il numero 1, non tanto per il risultato quanto per capire se il processo di crescita (e maturazione) sta andando avanti come si è intravisto ad Acapulco. In apertura di programma, Sara Errani se la vedrà con Johanna Larsson in un match in cui parte favorita, così come Roberta Vinci contro Lara Arruabarrena Vecino. Attesa per gli esordi di Andy Murray (al primo match dopo l’Australian Open, opposto a Evgeny Donskoy, uno dei migliori challenger-man del 2012) e Mardy Fish, di nuovo in campo dopo 6 mesi di paure.