Il tennista romano è stato raggiunto dai microfoni di NSS Sports a margine di un evento e ha parlato di tennis, calcio e altro ancora

Flavio Cobolli è sicuramente tra le note più liete del 2025 del tennis italiano, grazie ai primi due titoli ATP in carriera – a Bucarest e Amburgo – e un best ranking alla posizione numero 17. Il finale di stagione può regalargli ancora soddisfazioni importanti, con ancora diversi tornei da disputare e la convocazione per la Coppa Davis da conquistare. Il tennista romano è stato protagonista in questi giorni di un evento al Park Tennis Training di Genova, al termine del quale è stato raggiunto dai microfoni di NSS Sports e ha rilasciato un’intervista dove si è raccontato anche al di là del tennis. “Come mi piace vestirmi? Io vado a giorni. Posso essere sia molto pariolino che molto casual. Mi piace sicuramente vestirmi un po’ largo. Mi piace essere comodo. So dosare o comunque vestirmi in maniera differente a seconda di quello che devo fare”. Quando invece gli viene chiesto di parlare del tennis, ricordando i quarti di finale a Wimbledon contro Novak Djokovic, Flavio inserisce il serbo tra i suoi tre giocatori preferiti. “Novak Djokovic. Fabio Fognini. Lorenzo Musetti“.
Come è noto, da giovanissimo Cobolli ha provato a seguire anche la carriera da calciatore – in parallelo a quella da tennista – fin quando le due strade non sono diventate inconciliabili, e il tennis ha avuto la meglio. “Sono partito alto a destra – ricorda Flavio – e poi mi sono trasferito un po’ più in basso ma sarei stato sicuramente sulla fascia destra. Alla Florenzi, un giocatore un po’ duttile”. Il riferimento ad Alessandro Florenzi non è casuale, vista la passione viscerale che il tennista romano prova per l’A.S. Roma, che segue in maniera puntuale nonostante i numerosi impegni sportivi. “Chi sceglierei tra Totti e De Rossi? Tutti e due. De Rossi è stato il mio idolo calcistico e Totti la leggenda della mia squadra del cuore“.
Infine l’amicizia con Edoardo Bove, calciatore ancora tesserato con la Roma ma lontano dai campi da calcio a seguito del malore patito al cuore lo scorso anno. “Noi siamo molto amici, siamo legati sin da quando siamo bambini ed è una persona che è molto importante per me, per la mia carriera e per il mio futuro perché è una persona che io stimo, che io amo, e che ho piacere che sia con me. Ho anche un tatuaggio dedicato a lui – la maglia numero 52, ndr – è il più importante dei 30 che ho fatto”.