Del sorpasso di Andy Murray ai danni di Novak Djokovic si è parlato e scritto tantissimo. Ma il nuovo numero uno del mondo non è affatto l’unico tennista di spessore ad aver chiuso la stagione con il nuovo best ranking. Solo fra i top 100 ce ne sono ben tredici, capaci di migliorarsi fino alla fine e partire per le vacanze col più atteso dei “+”. Eccoli tutti.I TOP 10
Detto di Andy Murray, che ha centrato il record personale a Parigi-Bercy e l’ha confermato col titolo alle ATP World Tour Finals, sono altri due i top-10 capaci di migliorare il proprio primato grazie al torneo di fine anno. Si tratta di Milos Raonic, approdato in semifinale e bravo a scavalcare Stan Wawrinka, per candidarsi come prima alternativa al duopolio Murray-Djokovic. Ha meno della metà dei loro punti, ma senza i vari infortuni accusati nel 2016 (e da limare se vorrà un giorno giocarsi il n.1) sarebbe decisamente più avanti. Insieme a Raonic, ferie doppiamente meritate per Marin Cilic, che non ha vinto uno Slam come nel 2014 e ha trovato comunque il modo per chiudere l’anno a testa bassa, lasciandosi rimontare due set da Juan Martin DelPotro nella finale di Coppa Davis. Tuttavia, un’ottima seconda parte di stagione e il successo su Nishikori all’O2 Arena l’hanno promosso a numero 6. Riuscisse a essere ancora lì fra 12 mesi, quando (si spera) Nadal e Federer saranno di nuovo nel giro grosso, sarebbe un risultato ancor più prezioso.
I TOP 20
Un altro che ha chiuso male la sua stagione, molto peggio di Cilic, è Nick Kyrgios, che non ha potuto partecipare agli ultimi tornei dell’anno perché squalificato per il famoso “tanking” del Masters 1000 di Shanghai. Tuttavia, i primi tre successi nel circuito maggiore l’hanno portato molto in alto, al numero 13 e a 400 punti esatti dalla decima posizione di Tomas Berdych. Segno che nella prima metà del prossimo anno potrà (e dovrà) tentare l’assalto alla top-10. Discorso identico per i due compagni di best ranking in questa fascia: David Goffin e Lucas Pouille. Il primo ha chiuso da numero 11 ma non è troppo felice, perché non ha vinto alcun titolo (come già nel 2015) e anche se di poco ha fallito l’obiettivo top-10. Il francese invece è stato una delle più grandi sorprese della stagione, tanto da meritare il premio di Most Improved Player of the Year. Prima dell’Australian Open era numero 90 del mondo, oggi è davanti a Roger Federer, alla posizione numero 15, con due quarti Slam in bacheca.
GLI ALTRI TOP 100
Fra i primi 50 del mondo ci sono altri due giocatori capaci di chiudere l’anno col record personale. Il primo è lo spagnolo Pablo Carreno Busta, capace di vincere due tornei ATP (ed entrambi sul duro) nella stessa stagione e salire fino alla posizione numero 30, l’altro è il lussemburghese Gilles Muller. È l’unico fra i primi 40 del mondo a non aver mai vinto un titolo ATP, ma una lunga serie di risultati – su tutti le due finali perse sull’erba, a ‘s-Hertogenbosch e Newport – gli hanno permesso di migliorarsi ancora, a 33 anni. Dato che diventa ancor più importante se si considera che nella stagione sulla terra battuta, da sempre indigesta al suo serve&volley, ha giocato appena due tornei, senza vincere alcun incontro. Non è fra i primi 50 ma ci è arrivato molto vicino (52) l’argentino Diego Schwartzman, che ha mancato il traguardo per una quarantina di punti. Ma il suo 2016 resta da incorniciare: ha vinto un titolo ATP a Istanbul, giocato una finale sul veloce indoor di Anversa e chiuso col titolo nel Challenger di Montevideo. Best ranking a chiudere la stagione anche per altri quattro top-100: l’austriaco Gerald Melzer (68), fratello minore di Jurgen, l’australiano Jordan Thompson (79), il ceco Adam Pavlasek (75) e l’argentino Renzo Olivo (83).
NEXT GENERATION
Non sono fra i primi 100, ma meritano comunque una menzione, tre dei prospetti più interessanti al mondo a chiudere l’anno con in tasca la propria miglior classifica. Il più avanti del gruppo è Stefan Kozlov, che nell’ultima settimana utile ha vinto a Columbus il suo primo titolo Challenger, portandosi a sole 16 posizioni dall’ingresso fra i primi 100 della classifica. Il tutto a soli 18 anni e con un fisico ancora (quasi) tutto da costruire. Non è certo quello il problema principale di Reilly Opelka, il gigante statunitense di 211 centimetri che invece il suo primo Challenger l’ha vinto all’inizio di novembre a Charlottesville, chiudendo l’anno da numero 204 del mondo, oltre ottocento posizioni più in alto rispetto a febbraio. Appena un posto più indietro c’è il russo (ops, kazako) Alexander Bublik, protagonista di un balzo in avanti molto simile nel corso dell’anno, e pronto a balzare ufficialmente nella Next Generation ATP – che comprende solo i primi 200 – alla prossima occasione utile.
CASA ITALIA
E per chiudere, ecco l’Italia. Nessuno dei nostri giocatori di punta chiude l’anno col best ranking, anche se Paolo Lorenzi l’ha fatto di recente ed è giusto cinque posizioni più indietro. La buona notizia è che lo fanno tre dei nostri giovani più interessanti. Il primo è Stefano Napolitano, che grazie al successo nel Challenger di Ortisei ha messo abbondantemente piede fra i primi 200, salendo fino all’attuale numero 172. Il secondo è Matteo Berrettini, fresco di finale al Challenger di Andria, dove ha confermato che per il futuro andrà tenuto particolarmente d’occhio pure lui. Coi 55 punti colti in Puglia il ventenne romano ha fatto segnare un + 247, salendo al numero 433 ATP. Infine, chiude col suo primato anche Gianluigi Quinzi, oggi alla posizione numero 292. Non è una novità, visto che l’aveva già conquistata ad agosto, ed era arrivato da quelle parti già due anni e mezzo fa. Si è capito che non diventerà un campione, ma ha pur sempre 20 anni. La speranza è che d’ora in poi non ci siano più passi falsi, e che la cura di Ronnie Leitgeb lo porti verso posizioni sempre più interessanti.
I 31 top-100 ad aver centrato (o eguagliato) il best ranking nel 2016
Andy Murray (1), Milos Raonic (3), Stan Wawrinka (3), Kei Nishikori (4), Marin Cilic (6), Gael Monfils (6), Dominic Thiem (7), David Goffin (11), Nick Kyrgios (13), Roberto Bautista Agut (13), Lucas Pouille (15), Pablo Cuevas (19), Alexander Zverev (20), Jack Sock (22), Albert Ramos Vinolas (20), Pablo Carreno Busta (30), Gilles Muller (34), Paolo Lorenzi (35), Nicolas Mahut (37), Kyle Edmund (40), Stephane Robert (50), Karen Khachanov (52), Diego Schwartzman (52), Facundo Bagnis (55), Gerald Melzer (68), Adam Pavlasek (75), Pierre-Hugues Herbert (76), Jordan Thompson (79), Thiago Monteiro (80), Renzo Olivo (83), Daniil Medvedev (98).
I 18 giocatori entrati per la prima volta nei top-100 (in ordine di nascita)
Frances Tiafoe (1998), Taylor Fritz (1997), Jared Donaldson (1996), Karen Khachanov (1996), Daniil Medvedev (1996), Yoshihito Nishioka (1995), Thiago Monteiro (1994), Adam Pavlasek (1994), Jordan Thompson (1994), Roberto Carballes Baena (1993), Bjorn Fratangelo (1993), Renzo Olivo (1992), Gastao Elias (1990), Daniel Evans (1990), Gerald Melzer (1990), Thomas Fabbiano (1989), Yuichi Sugita (1988), Konstantin Kravchuk (1985).
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