di Federico FerreroBel tempo: Juan Martin,
beata Argentina
Si
stanno lamentando per non poter contare, momentaneamente, su un rappresentante
nei primi dieci del mondo
di Federico Ferrero
Bel tempo: Juan Martin,
beata Argentina

Si
stanno lamentando per non poter contare, momentaneamente, su un rappresentante
nei primi dieci del mondo. Sono gli argentini. Eccoli accontentati: nel
weekend di Davis è apparso chiaro a tutti che
Juan Martin Del
Potro,
da anni osservato speciale dei talent scout, è quasi pronto a far
compagnia
ai grandi. Diciotto anni, temperamento da lottatore, un carattere che lo
ha aiutato nella dura sfida di Coppa Davis per conquistare il punto del
tre a uno, sul Greenset di Linz, contro un tipo ‘scafato’ anche se
troppo
emotivo come Juergen Melzer. Del Potro è un gigante di un metro e
novantacinque
che sa giocare bene anche sul veloce ed è già nei primi settanta
del mondo.
Semifinalista ad Adelaide, a un passo dal successo contro Mano de Piedra
Gonzalez agli Australian Open, il suo tennis è a denominazione di origine
controllata e garantita. Ci ricrediamo volentieri sull’unico pronostico
sbagliato nelle previsioni della Davis qui su tennisitaliano.it:
Juan Martin ha fatto la differenza. E che dire di Willy, al secolo Guillermo
Cañas? Che è tornato. Numero centosette, attualmente, colui che
ha scontato
la squalifica per doping e vinto il challenger di Sao Paulo a inizio anno.
Presentato come secondo singolarista da capitan Mancini (per l’Insalatiera
aveva giocato una sola partita, perdendola da Mirnyi nel 2004) ha battuto
Melzer e Peya (quest’ultimo a risultato acquisito). Si accettano scommesse
sul suo ranking di fine anno: almeno nei primi trenta.
Non gioco più
Fra
se
strana, se uscita dalla bocca di un Mister Serietà come Ivan
Ljubicic.
Eppure è così. L’artefice del primo successo in Davis della
Croazia ha
approfittato, si fa per dire, della cocente esperienza di Krefeld per annunciare
che il 2007 sarò il suo ultimo anno in Davis. Ha battuto a fatica
Benjamin
Becker e, dopo la disfatta del doppio con Ancic, ha ceduto a Tommy Haas
in tre set il punto decisivo. I tedeschi hanno festeggiato per un primo
turno che non superavano dal 2001, Ljubo ha probabilmente dato sfogo alla
delusione. Spiace però averlo sentito così abbacchiato.
Proprietà transitiva: Maioli batte Roger!
D&#
8217;accordo,
nel tennis non conta niente. Se X batte Y e Y batte Z non è affatto detto
che X batta Z. E poi si devono considerare l’età e le condizioni
degli
scontri diretti e un’infinità di altri fattori. Prendetelo come un
giochino
divertente: risalire nel tempo negli scontri diretti per giungere a
‘sentenze’
ovviamente prive di significato agonistico ma comunque affascinanti. Lo
facciamo qui con Roger Federer, che per la proprietà transitiva dovrebbe
perdere contro uno dei migliori giocatori della storia del tennis italiano,
Giordano Maioli! Ecco perché.
Roger Federer ha perso 6-1 5-7 6-4 da Yevgeny
Kafelnikov a Rotterdam nel 1999. Kafelnikov ha perso da Mats Wilander nel
1995 nei quarti di finale di Montreal, 7-5 7-6. Wilander ha perso da Yannick
Noah nel 1987 a Key Biscayne, 6-2 6-2 4-6 2-6 7-6. Noah ha perso da Paul
McNamee nel 1979 a Nizza, 6-3 6-4. McNamee ha perso agli Australian Open
1979 da Allan Stone, 7-6 6-0 7-6. Stone ha perso a Roma nel 1968 da Giordano
Maioli.
Volete provarci anche voi? Mandate all’indirizzo
[email protected]
le vostre proprietà transitive: le più curiose saranno
pubblicate.
Cattivo tempo

Nuv
ole
nere. In questi giorni circola (e qualcuno l’ha improvvidamente
pubblicata)
notizia di un’imputazione imbarazzante a carico di un ex tennista
professionista
italiano. Qui non troverete una riga sulla faccenda. Ma non perché si
voglia
fingere indifferenza per evitare situazioni scomode: informare è spesso
un dovere anche quando si preferirebbe soprassedere. E’, piuttosto, una
questione di scelte: c’è un uomo che è stato indagato e
recentemente sottoposto
a una misura cautelare coercitiva, gli arresti domiciliari. Gli inquirenti
ipotizzano a suo carico comportamenti illeciti con persone minorenni. A
conclusione della vicenda assicuriamo a tutti voi la massima cura nel
raccontarvi
cosa è (o non è) successo. Nel frattempo se la scelta è
rovinare per sempre
la reputazione di una persona o attendere il responso del giudizio la decisione
è chiara. Del resto l’esperienza insegna che,
nell’immaginario collettivo,
leggere notizie del genere ha generalmente l’effetto di una condanna
indelebile,
comunque vada a finire la vicenda giudiziaria. E siccome l’imputato non
è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, come recita un
articolo
della nostra Costituzione, attendiamo che la magistratura giudichi
quest’uomo,
rinunciando a una gogna troppo facile e potenzialmente devastante.
Previsioni del tennis
La settimana scorsa abbiamo dato indicazioni
sui risultati dei primi turni di Davis. Ci interessava, nella zona Euroafricana,
la squadra di Israele. Che infatti ha vinto senza problemi contro il
Lussemburgo:
Noam Okun ha umiliato Kremer, Dudi Sela ha confermato di essere diventato
un giocatore "adulto" lottando e battendo Gilles Muller, Erlich
e Ram si sono espressi sui loro livelli, ahinoi alti. Sì, perché
ad aprile
toccherà agli azzurri volare laggiù per affrontare,
presumibilmente sul
cemento, una squadra (considerate le nostre potenzialità) forte. Lo
Zimbabwe
insegna: sul duro siamo… molli.