di Federico FerreroDiscriminazione? Sì, ma al 5% Ti m Phillips è il presidente del circolo più famoso al mondo, l’All England Lawn Tennis and Croquet Club, e per bocca sua il mondo ha appreso che i soldi vinti dal re di Wimbledon 2007 saranno gli stessi offerti alla regina dei Championships
di Federico Ferrero

Discriminazione? Sì, ma al 5%
Ti m Phillips è il presidente del circolo più famoso al mondo, l’All England Lawn Tennis and Croquet Club, e per bocca sua il mondo ha appreso che i soldi vinti dal re di Wimbledon 2007 saranno gli stessi offerti alla regina dei Championships. Occasione per un nuovo (e antico) dibattito etico, sportivo, culturale e sociale; fino allo scorso anno restava un gap simbolico, un pugno di sterline a separare il mondo dei gentleman dalle miss, pronipote però della voragine, via via rimarginata, degli anni Sessanta quando le donne racimolavano meno della metà della paga dei colleghi a parità di successo a Church Road. Un cinque per cento che ben lungi dal rappresentare una sostanziale parità costituiva, quello sì, una vera provocazione sessista proprio perché cifra inconsistente ai fini dell’accumulo di fortune ma formidabile segno della volontà di separare: di qua la prima classe, di là la seconda. Bene, non sarà più così, evviva. Per l’insussistenza monetaria dello scarto la delibera del club del Tempio è sacrosanta; resterebbe da stabilire se le argomentazioni non ex articolo 3 della Costituzione meritino ulteriori considerazioni.
Le donne giocano meno, si dice. Due set su tre e non tre su cinque. Ma le donne corrono i cento metri più lente, sollevano meno pesi, resistono meno. Si può mai pagare la superiorità fisica, come al mercato degli schiavi?

Tra le donne c’è meno competizione, le migliori fanno meno fatica a vincere. Quest’altra argomentazione appare meno strampalata: non è colpa di Justine se le sue avversarie dei primi turni sono deboli ma il valore del prodotto tennis al femminile può – si sostiene – non essere equipollente. Tuttavia questa considerazione dovrebbe, eventualmente, sortire effetti presso gli investitori del tennis ma chi paga per il prodotto femminile sa che ciò che si perde in qualità di competizione si guadagna in charme. Le partite della Kirilenko non appassioneranno mai quanto quelle dei top player, sì, ma il deprimente carisma di Davydenko dove lo si mette? L’appeal commerciale, per quanto sia triste dover misurare lo sport col metro del denaro, di Ferrer o Hrbaty fanno concorrenza all’interesse sui vestitini di Daniela Hantuchova? Se poi un primo turno maschile di qualità si fa preferire a un primo turno femminile di sbadigli ognuno è libero di scegliere cosa guardare ma qui non siamo agli Oscar del tennis, si parla solo di soldi. Che venga la parità, dunque. Anzi, vantaggio Sharapova

Bel Tempo: Andre torna alla Agassi
Ha rifiutato l’omaggio dei biglietto, ha fatto la coda alla cassa, ha pagato i suoi trenta dollari e si è accomodato sugli spalti. Andre Agassi non ha mancato l’appuntamento col torneo di casa sua, il Tennis Channel Open di Las Vegas, e si è passato la sua bella giornata in compagnia di Brad Gilbert e Andy Murray tornando a masticare tennis e sperando nel contempo di fare pubblicità all’evento della sua città. Speravamo che, prima o poi, papà pensionato Andre rimettesse piede nel mondo che ha contribuito a creare e l’ha fatto da persona perbene, senza nani e ballerine, senza cerimonie, da spettatore comune e col berretto in testa per sopportare il tempo inclemente. Bravo. Ah, a proposito: begli stivali quelli che ha messo in mostra in Nevada, mister Agassi. Dove li ha comprati?

Cattivo tempo: scusi, devo girare a destra?
Le campionesse di Fed Cup si preparano a un primo turno del World Group 2007 non facile contro la Cina, dal 21 al 22 aprile. E’ stata scelta la sede: Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. È una frazione del piccolo comune di Castellaneta (che conta diciottomila abitanti). D’accordo portare il tennis in giro per l’Italia. D’accordo far sentire a casa Roberta Vinci e Flavia Pennetta, entrambe pugliesi. Ma abbiamo giocato Italia-Messico di Coppa Davis al Foro Italico e per un primo turno delle campionesse in carica della Davis femminile contro una squadra tutt’altro che materasso e rappresentante di una grande nazione, non sarebbe stato meglio un grande stadio e una grande città?

Previsioni del tennis
Ad dio ai round robin. Il capo dell’Atp Etienne de Villiers (nella foto) ha iniziato a parlar male della sua creatura, i tornei a gironi, e non c’è possibilità alcuna che l’esperimento del 2007 si tramuti in una modifica permanente della formula di alcuni tornei. I gironi non funzionano, sono pasticci che il pubblico non ha voglia di capire, le partite senza significato agonistico tali rimangono e perdono gran parte del loro interesse anche per i ‘malati di tennis’ che vorrebbero vedere Nadal o Blake impegnati pure tre volte al giorno. ET ci ha provato, ha pesantemente toppato e, presto o tardi, comunicherà i risultati fallimentari della sua trovata. Si torna all’antico: meglio così.

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