Il tennista romano è tornato a giocare – e vincere – una partita a Roma dopo quattro anni d’attesa, e la possibilità di fare bene anche contro Casper Ruud

Foto di Brigitte Grassotti

ROMA – «Mi sono mancate queste sensazioni, mi è mancato questo pubblico (e la dedica sulla telecamera, a partita finita, è proprio “Mi siete mancati!”, nda). Roma è la mia città, ho sempre sognato di giocare su questo campo, per troppi anni non ho potuto farlo e a un certo punto ho anche temuto di non poter più vivere certe giornate. Poi grazie alla mia famiglia, al mio team (e qui la voce gli si incrina, nda) ce l’ho fatta, e sono contento. La partita? Sapevo di non poter pretendere troppo, non mi sono allenato tanto negli ultimi tempi dopo i problemi all’addome. Il Centrale regala un’atmosfera incredibile ma porta anche tanta tensione, io mi ero ripromesso di lottare, a prescindere dal livello del mio tennis. E’ andata bene, anche grazie al sostegno del pubblico, fisicamente mi sento a posto, sono contento di poter vivere di nuovo giornate così. Alla fine, nello sport come nella vita, l’importante è vivere le emozioni nel miglior modo».
Dopo 1458 giorni dalla sua ultima apparizione al Foro Italico – era il 13 maggio del 2001, Sinner era ancora numero 18 del mondo – Matteo Berrettini è tornato ad esultare davanti al suo pubblico, ad emozionare e a emozionarsi. Mamma, papà, il nonno, il fratello Jacopo, con cui giocherà il doppio («peccato incrociare subito Musetti e Sonego…», la chiosa di Matteo), la famiglia Berrettini è arrivata in massa al Foro Italico ed ha sofferto ed esultato per gli alti e bassi del loro eroe. «E’ stata una partita complicata per mille motivi – risponde il ventinovenne campione – nel secondo set ho avuto un calo, però sono soddisfatto di aver recuperato. Mi sono detto a un certo punto di trattarmi bene e divertirmi, di non stare lì ad arrabbiarmi. Ho giocato ad alto livello solo a tratti, ma va bene».
Gli chiedono se ha trascorso una vigilia tranquilla, Matteo sorride e risponde: «Beh, tre anni senza poter giocare qui sono davvero troppi. Ho dormito bene ma questa mattina mi sono svegliato prima che suonasse la sveglia, l’emozione stava già salendo. Il primo brivido l’ho sentito entrando sul Centrale, poi quando ho annullato i set point nel secondo set il tifo è aumentato e mi ha dato la spinta decisiva».
Adesso c’è Ruud, che battè l’azzurro nei quarti di finale del torneo di Roma del 2020. «Casper è forte, ha appena vinto a Madrid. Il mio obiettivo è divertirmi, stare qua e godermi questa atmosfera. Se sto bene arrivano i risultati. Devo andare in campo con il sorriso e la cattiveria giusta».