Tutta la delusione in conferenza stampa del romano, sconfitto all’esordio a Wimbledon da Kamil Majchrzak al quinto set

LONDRA – Gli occhi bassi, il volto rosso, la voce un sussurro. Mai visto, almeno in tempi recenti, un Berrettini così abbattuto, dopo la sconfitta in cinque set contro il polacco Majchrzak. Per il tennista romano si trattava del rientro in campo dopo il ritiro, per l’annoso problema agli addominali, al secondo turno di Roma, contro Ruud, il 12 maggio scorso. «Paradossalmente, dal punto di vista fisico mi sono sentito meglio del previsto – le sue parole – è mancato tutto il resto. In campo non avevo il giusto atteggiamento, mi è mancata la solita energia. Sono state settimane molto difficili, con tante ricadute e tanti alti e bassi, però questo non è il mio modo di giocare, di affrontare le partite, mi dispiace per la gente che ha fatto il tifo per me. Ora non so, devo prendermi del tempo per decidere cosa fare del mio futuro».
Su questi campi Matteo è stato finalista appena quattro anni fa, mentre nel 2024 ha impegnato Sinner per quattro durissimi set. «Questa volta invece non c’è stato l’effetto Wimbledon – sorride amaro Berrettini – Kamil (Majchrzak, nda) è un buon giocatore, molto solido, ci siamo allenati insieme qualche giorno fa, ma io ero piatto, non sono riuscito a caricarmi come altre volte mi è successo. Un problema di testa? Forse mi sono rotto qualcosa anche là… Oggi non mi sono sentito a mio agio in campo, non ero pronto a competere come faccio sempre. Però per una volta, dopo tutto quello che mi è successo, non voglio colpevolizzarmi. Ora non so cosa devo fare e ho bisogno di tempo per fare chiarezza. Però sono stanco di tutto questo, stanco di rincorrere».

