Il classe 2001 azzurro ha conquistato il terzo turno a Wimbledon grazie al successo in tre set su Jiri Lehecka

LONDRA – «Che sapore ha la prima volta in un terzo turno di uno Slam? Molto particolare. Ho avuto un momento difficile, quando dovevo chiudere (sul 5-4 e servizio nel terzo set, nda) ma sono riuscito a fare “pulizia” dentro di me, ho reagito bene strappando la battuta a Lehecka e ho chiuso»- La battuta dal basso, la volée vincente in tuffo, i colpi potenti e i ricami, l’autoincitamento («vai Mattia, vai»). Mattia Bellucci, classe 2001, è riuscito a sfoderare tutto il suo armamentario per dominare in tre set il robotico Lehecka, numero 24 del mondo. «Sono molto contento della prestazione, dopo un periodo non positivo sto ritrovando il mio gioco. Sull’erba mi sento a mio agio, mi muovo bene. Il servizio funziona. Ora domani mi divertirò col doppio e poi penserò all’incontro di venerdì».
Il suo avversario è Cameron Norrie, semifinalista a Wimbledon nel 2022, ex numero 8 del mondo (ora è 64), che sembra in ripresa dopo alcuni mesi deludenti. Al Roland Garros si è spinto fino agli ottavi battendo Medvedev, a Londra ha superato Bautista Agut e Tiafoe. «Cameron è un giocatore che ho sempre ammirato, a cui mi sono ispirato a lungo. L’ho battuto nelle qualificazioni di Monte Carlo, sull’erba sarà diverso». E quel movimento (i pugni battuti sulle cosce) nei cambi di campo? «E’ una tecnica che mi ha consigliato lo psicologo, serve a farmi staccare dal pensiero del risultato da inseguire e a farmi concentrare sulla prestazione. E’ una cosa che faccio da tempo e con risultati positivi». Bellucci è attualmente numero 73 del mondo ma è già sicuro di migliorare il suo best ranking, 66. «E’ una cosa a cui francamente non penso, voglio solo cercare continuità» Chiusura affidata al coach di Bellucci, il bravo Fabio Chiappini: «Mattia è stato bravo, certo, però… si può fare sempre meglio». Pausa. «La verità è che sto godendo come un riccio!».