Match palpitanti e ricchi di colpi di scena nel Day 5 degli Australian Open. Per quanto riguarda il nostro tennis, prestazione sublime da parte di Fabio Fognini, impegnato dopo le maratone dei primi due turni contro l’argentino Guido Pella. Il taggiasco, in una condizione atletica a dir poco invidiabile, ha dominato il match imponendosi 7-6(0) 6-2 6-3 in poco più di due ore di gioco, eguagliando con gli ottavi di finale il suo miglior risultato raggiunto sia nel 2014 che nel 2018 a Melbourne. Match impeccabile dell’azzurro, che ha ben disinnescato la regolarità del tennista di Bahia Blanca sfoderando vincenti da ogni angolo del campo: 11 ace, 46 winners a fronte di 40 unforced, una prestazione solida e convincente che lascia ben sperare per il proseguo del torneo; prossimo avversario, per un posto nei quarti di finale, lo statunitense Tennys Sandgren che in quel di Wimbledon ha già dimostrato di essere cliente ostico per l’azzurro.
Avanza a fatica invece Roger Federer, che rivede i fantasmi degli Us Open 2018 contro l’australiano John Millman. Partenza a rilento per il campione svizzero, che inizialmente si lascia sorprendere da un inizio altresì perfetto del giocatore di Brisbane; turning point della partita il tie-break del secondo set, vinto per 7 punti a 2 dall’elvetico visibilmente meno contratto di lì in avanti. Nonostante la partita stesse girando in favore dello svizzero, veemente la reazione di Millman che nel quarto set sfodera un tennis d’annata rimandando ogni sentenza al “final set”, addirittura il 46esimo giocato da Roger nelle 4 prove dello Slam. Costretto a recuperare un break di svantaggio nel quinto set e da un passivo di 8-4 nel super tie-break finale, il giocatore di Basilea è riuscito a spuntarla con l’incredibile punteggio finale di 4-6 7-6 6-4 4-6 7-6(8), riuscendo a venire a capo di un match ai limiti del surreale. Nonostante la tanta apprensione Federer si proietta nell’ottavo di finale di Marton Fucsovics, apparso in grande spolvero nelle ultime uscite.
Da segnalare l’ennesima prestazione di livello da parte di Novak Djokovic, che si conferma il giocatore da battere lasciando la miseria di 7 game al malcapitato Yoshihito Nishioka; esce invece a sopresa, senza racimolare set, Stefanos Tsistipas. Il greco, numero 6 del seeding, è stato sorpreso col punteggio di 7-5 6-4 7-6(2) dal gigante canadese Milos Raonic, che nel torneo sta lasciando le briciole ai suoi avversari: 3 palle break in totale nei 3 incontri disputati (tutte salvate), percentuali di rendimento altissime col sevizio e ancora nessun parziale lasciato per strada.