Il campione russo ha incontrato i media prima di iniziare la sua difesa del titolo a Madrid

Foto di Ray Giubilo

Andrey Rublev non avrà un compito facile al Mutua Madrid Open, visto che sarà chiamato a difendere il titolo vinto dodici mesi fa. Il giocatore russo non si era presentato alla Caja Magica in grande forma nel 2024, ma fu in grado di innalzare il suo livello con il passare dei round e l’impresa contro Carlos Alcaraz nei quarti di finale gli diedi la fiducia necessaria per completare l’opera.

I presupposti sono molto diversi quest’anno, sebbene il nativo di Mosca abbia confessato di sentirsi meglio rispetto a qualche mese fa e di essere più sereno. Inoltre, il numero 8 del mondo ha iniziato da poco a collaborare con il suo illustre connazionale Marat Safin e spera che i frutti del loro lavoro siano presto visibili.

Andrey è stato il primo giocatore ad incontrare i media a Madrid e ha rivelato le sue sensazioni alla vigilia del quarto Masters 1000 della stagione. “Sono molto contento di essere tornato qui a Madrid e ho dei bellissimi ricordi relativi alla passata edizione, ma sono consapevole che non sarà facile ripetere quel risultato” – ha spiegato l’ex numero 5 del mondo.

“In questa fase della mia carriera, sono concentrato soltanto sul mio lavoro quotidiano e voglio tirare fuori il meglio da me stesso. Ho iniziato a lavorare con Marat soltanto da un paio di settimane ed è ancora troppo presto per sbilanciarsi, ma sono sicuro che possa insegnarmi tante cose” – ha aggiunto.

A Rublev è stata posta una domanda anche sul rigido protocollo antidoping: “Dopo gli ultimi casi, è un argomento che spaventa tutti. Non posso negare che sia una cosa stressante da gestire e che la paura aumenta con il passare del tempo, ma è il nostro lavoro. Io mi rivolgo continuamente ai medici, perché arrivi ad un punto in cui sei davvero terrorizzato dalla possibilità che possa accaderti qualcosa di brutto. Al tempo stesso, non deve diventare un’ossessione altrimenti si rischia di diventare pazzi.”