Il fuoriclasse spagnolo ha avuto una stagione eccellente fino a questo momento, impreziosita da uno Slam e tre Masters 1000 vinti

Da New York – Indipendentemente da come andrà a finire questo US Open, la stagione di Carlos Alcaraz è stata davvero positiva fino a questo momento. Il fuoriclasse spagnolo – che è spesso stato accusato di scarsa continuità – è migliorato molto sotto questo aspetto, se si considera che ha già sollevato sei trofei nel 2025 ed è diventato il terzo giocatore più giovane di sempre ad aver centrato almeno i quarti in tutte le prove dello Slam nell’arco della medesima annata. Sebbene le sue prestazioni continuino ad essere soggette ad alti e bassi, il numero 2 del mondo sembra aver capito come vincere anche quando non riesce ad esprimere il suo miglior tennis. Un salto di qualità di cui il nativo di Murcia aveva bisogno per competere con Jannik Sinner per la prima posizione del ranking mondiale.
Analizzando soltanto il suo rendimento in questa stagione, Carlitos ha fatto la differenza soprattutto durante la primavera e l’estate, essendo arrivato in fondo in tutti i tornei a cui ha partecipato. Il trionfo al Roland Garros – impreziosito da quell’epica finale contro Sinner (la più lunga nella storia dello Slam francese) – resterà per sempre impresso nella sua memoria, senza dimenticare i successi nei Masters 1000 di Montecarlo, Roma e Cincinnati.
In un’intervista rilasciata a ‘Tennis Channel’ prima di scendere in campo contro Jiri Lehecka per i quarti di finale degli US Open, l’ex numero 1 del mondo ha selezionato le cinque vittorie più belle che ha ottenuto fino a questo punto della stagione. Alcaraz ha scelto la finale di Rotterdam contro Alex de Minaur (che gli ha permesso di vincere il suo primo titolo indoor in carriera), il match contro Arthur Fils a Montecarlo, i quarti di finale contro Jack Draper agli Internazionali BNL d’Italia, la finale di Roma contro Sinner e ovviamente l’iconica finale di Parigi sempre contro Jannik.

