Un soddisfatto Alcaraz commenta la vittoria su Norrie e si prepara alla semifinale di Wimbledon contro Taylor Fritz

LONDRA – Aggiorniamo i numeri: Carlos Alcaraz ha ottenuto il 23° successo di fila nella stagione, il 23° (su 25) a Wimbledon, dove non perde dal 2022 (contro Sinner negli ottavi di finale), il 34° su 37 incontri disputati in carriera sull’erba (quest’anno è 10 su 10), ed ha raggiunto l’ottava semifinale in un torneo dello Slam, dove tra gli spagnoli lo supera solo un certo Rafael Nadal, lontanissimo a quota 38. La sua partita dei quarti si è presto tramutata in una sorta di allenamento agonistico, dove ha dominato in 99 minuti (6-2 6-3 6-3) quel Cameron Norrie che alla vigilia lo stesso ragazzo di Murcia aveva ritratto come un autentico “incubo”. Alcaraz ha giocato una partita sontuosa, condita da 13 ace, 39 colpi vincenti, 5 palle break annullate su 5 (quattro nel suo primo turno di battuta) e il 72% di primi servizi in campo. «Sono molto contento – ha detto Carlos – per come ho giocato contro un avversario forte come Norrie. Essere a Wimbledon è un dono e io per una volta non ho pensato a nulla tranne che a godermi il match. Mi sono divertito, è stata davvero una bella partita, sicuramente la migliore del torneo. La mia più bella a Wimbledon? Non lo so, non è facile fare paragoni tra stagioni diverse e avversari diversi. Sono felice di aver raggiunto ancora le semifinali qui, mi sento benissimo e voglio godermi questo risultato».
Dopo aver trascorso in campo 12 ore per sbrigare le quattro pratiche precedenti, per una volta il bi campione di Wimbledon ha risparmiato energie preziose in vista della semifinale di venerdì contro Taylor Fritz (un precedente sul cemento, a Miami nel 2023, 6-4 6-2 per Alcaraz). «Sento di essere migliorato giorno dopo giorno, ma contro Rublev e Norrie ho servito davvero bene, e questo mi ha dato tranquillità, tutto il mio gioco ne ha giovato. Contro Fritz sarà una sfida molto dura, sull’erba lui si trova davvero a suo agio, ha vinto due tornei prima di venire a Wimbledon. Ma se riuscirò a giocare come oggi, oppure meglio, credo di avere buone chance per andare in finale. Due giorni di riposo sono ottimi per arrivare in buona forma per la semifinale (“Vai a Ibiza”, gli ha urlato un tifoso, nda), trascorrerò questo tempo con la mia famiglia e il mio team, andrò un po’ in città e sicuramente giocherò a golf. Con Tom Holland (l’attore a cui Carlos ha fatto i complimenti per il suo stile nel golf, nda)? Sarebbe bello, proverò ad organizzare, non so se lui avrà del tempo libero da dedicarmi. Però è davvero bravo, probabilmente mi batterebbe. Ma anche Juan Carlos (Ferrero, il coach di Alcaraz, nda) gioca bene». Gli ricordano le 23 partite vinte di fila, e se si senta davvero l’uomo da battere qui a Wimbledon. «Non so se sono l’uomo da battere – la pronta risposta – certo non voglio fermare la mia serie a 23…».

