Emergono nuovi dettagli sull’infanzia e in generale sull’adolescenza del numero uno al mondo Carlos Alcaraz.

Foto di Ray Giubilo
Il numero uno al mondo Carlos Alcaraz ha soli 22 anni ma sta riscrivendo la storia di questo sport. Sei titoli del Grande Slam, già tornato numero uno e un 2025 che fino ad ora sembra averlo consacrato, lo spagnolo ha trovato quella continuità in tutti i tornei che forse fino a qualche anno fa mancava. Ma Alcaraz sorprende non solo per il rendimento in campo ma anche per il comportamento, differente rispetto ai campioni di oggi e alle loro ‘moine’ dopo i successi. A confermare questa tesi arrivano dichiarazioni di chi Carlos lo conosce bene sin da piccolo.
L’ex maestra di Alcaraz Loli Moreno è intervenuta in un canale spagnolo e ha raccontato alcune virtù del tennista che guarda tutti gli altri dal tetto del mondo. Un bravo ragazzo e non solo con la maestra che ha raccontato senza remore: “Carlos era competitivo, ma bravo. Era molto umile e davvero timido”, raccontando di come si comportava il ragazzo quando era nei primi anni d’infanzia.
La signora Loli Moreno ha raccontato che a Carlos non piaceva assolutamente vantarsi, vinceva tornei anche da giovanissimo ma non portava la coppa. Loli ha svelato: “Gli dicevamo sempre, Carlos sei un campione. E dov’è la coppa? Porta la coppa” ma lui puntualmente non lo faceva preferendo restare umile. Solo in un caso Alcaraz si presentava con la coppa ed era quando vinceva insieme alla squadra, ma anche in quell’occasione appariva molto timido, racconta la sua insegnante.
Era il periodo che Alcaraz si allenava con Carlos Santos e il murciano si è allenato fino ai 12 anni, poi dopo ha cominciato a lavorare con Juan Carlos Ferrero, colui che l’atleta definisce come un secondo padre e colui che lo ha aiutato ancora di più a diventare il campione che è adesso.