Il tennista spagnolo è tornato a Roma dopo lo stop forzato dello scorso anno, e in conferenza stampa ha toccato diversi punti d’interesse

ROMA – La solita faccia da monello, il solito sorriso. Dopo un anno di assenza forzata Carlos Alcaraz è tornato al Foro Italico e le sue prime parole mirano a dissipare tutti i dubbi che ancora aleggiavano sulla sua presenza a causa del recente infortunio che l’ha costretto a saltare il torneo di Madrid. «Sto bene, mi sento in buona forma, ho svolto gli ultimi allenamenti nella maniera giusta. Devo comunque prendere delle precauzioni e continuare a curarmi per non avere ricadute. In ogni caso penso che potrò giocare un ottimo torneo, e così spero di fare anche al Roland Garros. Il livello delle ultime partite giocate era buono e spero di essere competitivo in queste condizioni. Non vedo l’ora di giocare domani (affronterà il serbo Lajovic, nda)».
Inevitabile la domanda sul ritorno in campo del suo grande rivale, Jannik Sinner. «È fantastico. Sinceramente, sono davvero felice di averlo di nuovo qui. Per lui è stato sicuramente un periodo difficile e lunghissimo e penso che non ci fosse un posto migliore per tornare che Roma, casa sua. E’ bellissimo, per me, per il tennis, per i tifosi, che possa giocare qui. Siamo su lati diversi del tabellone e spero di incontrarlo in finale, ma quello che voglio dire è che sono davvero felice di vederlo, lui e la sua squadra, di nuovo in giro».
Recentemente, Rublev ha aperto il dibattito sull’ossessione che opprime alcuni tennisti a proposito delle vittorie, delle classifiche. «Beh, penso che tutti pensino ai risultati, a vincere – la risposta di Carlitos – e in tanti si arrabbiano quando non ci riescono. La ritengo una cosa normale, io stesso prima la pensavo così, ma ora cerco di non focalizzarmi troppo sul risultato, sulle vittorie o sulle sconfitte. C’è qualcosa che va oltre queste piccole cose». E sulle battute velenose di Ferrero e Bautista Agust in merito ai suoi presunti comportamenti fuori dal campo, che non sarebbero corretti per un giocatore che vuole diventare il numero 1 del tennis, Carlos regala parole chiare: «Ho imparato a non pensare troppo a quello che la gente dice o pensa di me. Ovviamente leggo tanto, è inevitabile, sento cose belle e cose brutte. Io però rimango sulla mia strada, anche se qualcuno può pensare che sia strano provare a godersi la vita. Con Ferrero parlo di tutto, dei tornei, degli allenamenti, delle cose che voglio fare e che probabilmente non devo fare. E’ normale avere punti di vista anche diversi, però l’importante è poi trovare insieme la strada giusta, ed è quello che facciamo».