Per un posto nei quarti di finale l’azzurro dovrà vedersela con Grigor Dimitrov. Il bulgaro, da sempre a suo agio sull’erba, a 34 anni sembra aver ritrovato benessere fisico, grande fiducia e voglia di divertirsi in campo

Una sfida tra gentlemen quella tra Jannik Sinner e il 34enne Grigor Dimitrov, per un posto nei quarti di finale. Alla pari di Jannik, il campione bulgaro, come ben sappiamo, si distingue per il grande fair-play e la gentilezza. Non solo. Grigor, ex n. 3 del mondo, è da sempre un campione d’eleganza, nei gesti con la racchetta – e il suo delizioso rovescio a una mano! – ma anche nell’armonia atletica e nell’atteggiamento con gli avversari. Non a caso, fin dai primi anni della sua carriera veniva paragonato al “maestro” per eccellenza, Roger Federer.
Dotato generalmente di una notevole preparazione atletica, Grigor viene tuttavia da un periodo di tormenti fisici e, questo, insieme alle altre ovvie ragioni, fanno sì che Jannik parta nettamente favorito; anche perché nelle tre partite giocate finora a Londra, l’altoatesino ha dimostrato una superiorità impressionante rispetto agli avversari, vincendo sempre in tre set e lasciando loro le briciole: sette giochi a Nardi e cinque a Vukic e a Martinez. Dimitrov, però, non è stato da meno, realizzando finora, nel torneo, un percorso assai convincente e concedendo solo un parziale a Moutet (vittoria in tre set nel match d’esordio con Nishioka e al terzo turno con Ofner).
Delle loro cinque partite, Sinner ha vinto le ultime quattro, due nel 2023 e due nel 2024, tre volte sul cemento – tra cui la finale dominata a Miami 2024 – e una sulla terra, al Roland Garros 2024; Grigor si è imposto nel loro primo match, sul rosso di Roma, nell’ormai lontano 2020 e Jannik non era ancora il Sinner dei record. Negli Slam si sono affrontati solo una volta – a Parigi, appunto – nel momento dello storico traguardo di Sinner in cima al ranking. Insomma, un dominio netto dell’azzurro con un solo set concesso in tutto. Però, l’incontro degli ottavi a Church Road sarà il primo sull’erba, superficie su cui Dimitrov si è sempre trovato a proprio agio; in merito alle condizioni attuali dei prati, anch’egli conferma tuttavia che “l’erba è molto diversa adesso. Se mi aveste fatto la stessa domanda un paio di anni fa, avrei risposto che era più veloce. Ora tutti riescono a giocarci bene, specialmente quest’anno”.
Attuale n. 21 del mondo, il 34enne di Haskovo nel 2023 e nel 2024 ha conosciuto una seconda giovinezza tennistica grazie ad una ritrovata energia ed esplosività, tanto da rientrare in top 10, salendo, l’anno scorso, alla posizione n. 9.
In carriera ha conquistato nove titoli. Il più prestigioso è quello delle ATP Finals di Londra, nel 2017; l’altro prezioso sigillo è il Master 1000 di Cincinnati, vinto nello stesso anno. Sui prati ha alzato un solo trofeo, al Queen’s, nel 2014. Ha disputato altre 12 finali, tra cui quella a Parigi-Bercy, nel 2023 (persa con Djokovic) e, come detto, quella di Miami, contro Sinner (2024). I suoi migliori risultati nei major sono la semifinale a Wimbledon (2014), all’Australian Open (2017) e allo US Open (2019). Inoltre, quest’anno, grazie al successo contro Ofner a Church Road, Dimitrov taglia il traguardo delle 100 partite vinte negli Slam. È la sua 15esima partecipazione all”All England Club, la 59esima nei major in carriera.
Giunto agli ottavi di Wimbledon per la quinta volta, il bulgaro finalmente si sente più “leggero” e sereno, perché libero dal dolore fisico che ha minato gli ultimi mesi della passata stagione e l’inizio del 2025: “A volte è inevitabile pensare agli infortuni, perché ti alzi al mattino e senti dolore. Ma ora lo devo accettare e ci convivo; quando riesco ad allenarmi, gareggiare, andare ai tornei – e se riesco a fare tutto ciò al 100% – allora ho fatto il mio dovere”, ha spiegato Grigor in un’intervista rilasciata all’ATP. Ora sembra aver superato l’infortunio alla gamba che lo aveva debilitato per diversi mesi ed è arrivato a Londra in largo anticipo per prepararsi in modo adeguato all’erba, con un’attenzione particolare alla prevenzione e al riposo tra le sessioni di allenamento: “Al momento mi sento benissimo e non ho dolore; prima del torneo ho lavorato molto bene e ora, giorno dopo giorno, mi sento sempre più positivo, soprattutto dal punto di vista fisico, cosa di cui avevo estremamente bisogno. Per il resto, siamo alla seconda settimana del torneo, divertiamoci!”
In caso di vittoria contro l’azzurro, “Grisha” giungerebbe per la seconda volta ai quarti all’All England Club e diventerebbe il primo tennista bulgaro (tra uomini e donne) a raggiungere per la nona volta i quarti nei major (per ora condivide il primato bulgaro di otto quarti Slam con Manuela Maleeva).
In una giornata storica per i colori azzurri – per la prima volta ci sono tre italiani agli ottavi di Wimbledon – Sinner aggiunge un altro “piccolo” record, disputando il 17esimo ottavo di finale nei major; in caso di vittoria, salirebbe a 12 il suo primato di quarti disputati nei tornei maggiori, di cui quattro consecutivi a Church Road in cinque presenze al torneo. Inoltre, se vincesse senza concedere più di nove giochi, stabilirebbe il record dell’Era Open per il minor numero di giochi concessi per raggiungere i quarti di finale a Wimbledon. Insomma, i numeri di Jannik sono sempre più da capogiro…