L’ex tennista australiano: “Evidentemente ci sono doppi o tripli standard, alcuni giocatori hanno vie preferenziali”

La sospensione di 18 mesi di Max Purcell ha riaperto le discussioni sulla questione doping: l’australiano ha ammesso la sua colpevolezza riguardo ad alcune infusioni endovenose di vitamine (oltre il limite consentito) effettuate tra il 16 e il 20 dicembre 2023 e non potrà rimettere piede in campo fino all’11 giugno 2026.
Sul tema è intervenuto l’ex tennista australiano John Millman a 9News che ritiene che Purcell sia stato trattato diversamente rispetto a quanto accaduto con Sinner e Swiatek: “Sia Sinner che Swiatek lo hanno fatto involontariamente, ma parliamo di due o tre differenze di trattamento rispetto a quello che è avvenuto a Purcell. Penso che ci dovrebbe essere una revisione completa del sistema antidoping. Sono sempre stato un grande sostenitore di Jannik, ma la domanda sorge spontanea: i giocatori vengono trattati alla pari? Sembra proprio che alcuni giocatori di punta ricevano un trattamento preferenziale”.
Prosegue: “È stato riscontrato che Max non aveva alcuna sostanza proibita nel suo corpo. Sì, l’infusione era più della quantità consentita, ma l’ITIA ha dichiarato che non c’era la minima traccia di sostanza illegale nel suo organismo”.

