Dura un set la gara del tennista romano contro Munar, che forse paga anche i tanti impegni di una stagione che lo ha visto protagonista

Foto di Felice Calabrò

Si chiude con un netto 0-3 la giornata per i colori azzurri nel Masters 1000 di Shanghai, con la sconfitta di Flavio Cobolli che si aggiunge a quelle già maturate di Luca Nardi e Mattia Bellucci. Il tennista romano esce sconfitto al secondo turno per mano di Jaume Munar che si impone con il punteggio di 7-5, 6-1 in un’ora e mezza di gioco, con la spagnolo che ora troverà uno tra Rublev e Nishioka sul suo cammino. Si conferma non particolarmente felice la trasferta asiatica per Cobolli, che dopo aver faticato a Pechino contro Tien non ha recuperato a sufficienza ed è stato costretto a una prova non brillante soprattutto nel secondo set. Merito a Munar invece di confermarsi su buonissimi livelli su questa superficie, vicino ad eguagliare il proprio best ranking alla posizione numero 38.

Il punto di rottura dell’incontro è senza dubbio il decimo gioco del primo parziale, quando il punteggio era sul 5-5 dopo un turno di battuta tenuto a zero da Cobolli. Se fino a quel momento infatti c’era stato grande equilibrio e poche occasioni per il giocatore in risposta – se non due palle break annullate dall’azzurro nel terzo gioco – Munar decide di cambiare decisamente passo e infila una serie di sette giochi consecutivi per salire 7-5, 5-0 che di fatto chiude il match. La principale qualità dello spagnolo è di non lasciare neanche un punto facile al suo avversario, costringendolo agli straordinari in cui obiettivamente non sembra essere particolarmente brillante. Il rendimento al servizio non è nient’altro che un riflesso di quanto racconta il punteggio, con la seconda di servizio a fare la differenza con il 71% di punti conquistati da Munar mentre Cobolli raccoglie meno di un punto su due. Con l’orgoglio che lo contraddistingue da sempre, Flavio riesce a interrompere l’emorragia di game e anche a procurarsi una palla break nel settimo gioco senza però riuscire a trasformarla, prima che lo spagnolo chiudesse i giochi con l’ace al primo match point.