Il fuoriclasse azzurro può ancora confermarsi numero 1 al termine degli US Open, nonostante lo spagnolo sia già in semifinale

Foto di Ray Giubilo

Da New York – Questa edizione degli US Open sta assumendo un valore ancora più importante perché non è in ballo soltanto l’ultimo titolo Major della stagione, ma anche la prima posizione del ranking mondiale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Dopo un inizio di stagione con più ombre che luci, il fuoriclasse spagnolo ha cambiato marcia a partire dalla primavera e ha trovato quella consistenza che gli era quasi sempre mancata fino a questo punto della sua carriera, tanto da aver già sollevato sei trofei nel 2025, incluso uno Slam (il Roland Garros) e ben tre Masters 1000 (Montecarlo, Roma e Cincinnati). L’obiettivo del 22enne di Murcia è quello di strappare la leadership della classifica mondiale al suo grande rivale, la cui annata è stata inevitabilmente condizionata dalla sospensione di tre mesi (da febbraio a maggio) frutto del suo accordo con la WADA. Nonostante abbia dovuto saltare diversi tornei in quel lasso di tempo, il 24enne azzurro è ancora in lizza per chiudere il 2025 da numero 1, anche se non sarà facile vista l’enorme mole di punti che dovrà difendere da qui a metà novembre.

Carlitos ha già raggiunto le semifinali agli US Open grazie ad un percorso netto, se si considera che non ha lasciato per strada nemmeno un set diventando il terzo giocatore più giovane di sempre ad aver totalizzato nove semifinali a livello Slam. A separarlo dalla finale c’è soltanto un infinito Novak Djokovic, che ha sorpreso tutti ancora una volta ribadendo che l’età è soltanto un numero e che nessuno può permettersi di sottovalutarlo fino a quando non appenderà la racchetta al chiodo. Il numero 2 del mondo partirà con i favori del pronostico venerdì, ma dovrà stare particolarmente attento ad una leggenda che gli ha dato parecchi dispiaceri nell’ultimo anno. Jannik – invece – deve ancora giocare il suo match di quarti di finale contro il suo connazionale Lorenzo Musetti, in un derby che si preannuncia molto spettacolare grazie al contrasto di stili fra i due principali esponenti del movimento italiano.

In virtù della cavalcata di Alcaraz a Flushing Meadows, sono diventati soltanto due gli scenari che permetterebbero a Sinner di conservare la prima posizione alla fine di questo torneo. In estrema sintesi, il campione in carica deve vincere gli US Open per il secondo anno di fila (un’impresa che non riesce a nessuno dal lontano 2008) o potrebbe concedersi il ‘lusso’ di perdere in finale soltanto se dall’altra parte della rete ci fosse Nole Djokovic. Qualsiasi altro epilogo a New York costringerebbe l’azzurro a cedere il primato allo spagnolo.