Il marchio francese celebra la grandezza e i record di Djokovic con una linea speciale. La capretta al posto dello storico coccodrillo e una giacca allegorica, simbolo del suo dominio planetario

Dopo il bon ton e le regole di Wimbledon, a New York ci si scatena. E allora largo alla musica assordante in campo e sugli spalti, da mattina a notte fonda, a volte con danze scatenate, anche durante le partite; pronti via con lo sfolgorio di luci, colori e paillette, in un’atmosfera scintillante e psichedelica. Non solo. La vivacità e la libertà di Flushing Meadows si esprime anche con la moda in campo; designer e atleti si sbizzarriscono ideando e indossando outfit talvolta coloratissimi e sorprendenti, altre volte estremamente grintosi nelle tinte, le linee e il taglio. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: abiti che sprizzano energia e determinazione, magliette color fluo, completi sgargianti o in total black. E poi, canotte, tutù, fantasie leopardate…
I brand creano nuove linee, collezioni limitate e, in alcune occasioni, i modelli vengono ideati non solo per valorizzare lo stile e la personalità dell’atleta che li indossa ma anche per raccontarne la storia. Quando gareggiavano, Serena Williams, Maria Sharapova o Roger Federer facevano parlare di sé perfino con i loro outfit. Quest’anno, tocca a Novak Djokovic.
Avere il peso del mondo sulle spalle: per Atlante, il titano della mitologia greca, era la dura punizione inflittagli dal dio Giove per aver combattuto contro gli dei dell’Olimpo. Per il titano del tennis Novak Djokovic, invece, è un grande onore e l’ennesima celebrazione di una carriera leggendaria. Infatti, per omaggiare il campionissimo dai 24 Slam allo US Open 2025, Lacoste ha creato una giacca molto speciale, indossata da Novak al suo ingresso in campo domenica. Si tratta di una casacca bianca sulla cui parte posteriore e sulle cui spalle è stato cucito un planisfero stilizzato in rilievo. Su di esso sono state incastonate quattro palline da tennis, ognuna posizionata sulle località degli Slam, e ognuna di un colore major: la pallina di colore blu scuro è collocata su New York, l’azzurra sull’Australia, la verde e l’arancione rispettivamente su Londra e Parigi. Il tutto coronato dalla scritta “Grand Slam Tournaments”. Le palline colorate spiccano sul bianco dell’indumento, bianco che ricorda, certamente, un’eleganza senza tempo, quella del mitico René Lacoste e degli altri “Mousquetaires” del tennis. Le palline colorate e in grande rilievo sul bianco candido simboleggiano inoltre una rottura degli schemi, conferiscono forza ed energia alla giacca, ricordando l’irrefrenabile voglia di emergere di Novak. Insomma, il marchio francese ha voluto ricordare ed affermare che il Goat è lui e, a New York 2025, chissà che non arrivi il 25esimo sigillo Slam; se così fosse, Djokovic diventerebbe in assoluto il più vincente di sempre, perché sorpasserebbe i 24 titoli maggiori di Margaret Court.
Quando si toglie la giacca e inizia il match, il “goat”, però, è soprattutto RoboNole, con quel look total black, a simboleggiarne la pericolosità in campo, con quel gioco implacabile, l’inesauribile grinta e la solidità granitica. La polo è, sì, nera ma con un tocco di “luce” grazie al bordino giallo tenue del colletto.
C’è da dire che molti marchi, per i modelli di New York, prevedono anche la versione full black per la sessione serale. È il caso, per esempio, dell’outfit sfoggiato da Jasmine Paolini nel match di primo turno domenica sera: un abito in stile tubino, semplice ma grintosissimo, tutto nero (anche le scarpe), con delle leggere striature bianche, per un effetto lucido del tessuto.
Il Goat, per l’appunto: la giacca allegorica, disegnata dalla direttrice creativa di Lacoste, Pelagia Kolotouros, fa parte della nuova collezione “The Goat” creata appositamente per Novak in occasione dello Slam americano. La sigla “Goat”, lo sappiamo bene, sta per “Greatest of All Time” (il più grande di tutti i tempi) ma, sappiamo anche che il termine “goat”, in inglese, significa “capra” ed è per questo che il brand d’Oltralpe ha deciso, per l’occasione e in edizione limitata, di sostituire l’iconico coccodrillo con una capretta, pur sempre rigorosamente di colore verde. Un’idea geniale, non c’è che dire, e che onore per Novak!
Tuttavia, la giacca, dal punto di vista estetico non ci sembra proprio di gran gusto, soprattutto con quelle palline sporgenti, che la rendono, purtroppo, quasi un po’ “grossolana” e pesante. Il messaggio è fortissimo, l’indumento è di grande impatto, vero, ma forse, per una volta, il marchio ha messo un po’ da parte la consueta sobrietà (ripristinata però con il completo nero) e le linee raffinate, osando originalità e tridimensionalità. Sarà… ma voi la indossereste?

