Il coach australiano narra l’evoluzione del numero 1 del mondo: “Nessun segreto, solo tanto lavoro”

Jannik Sinner non si ferma più: nonostante la sospensione per il caso Clostebol, il numero 1 del mondo sta disputando una stagione impressionante e ha raggiunto la finale anche nel Masters 1000 di Cincinnati, laddove si svolgerà l’atto numero 15 contro Carlos Alcaraz. Ai microfoni ufficiali dell’ATP, il coach Darren Cahill ha raccontato quella che è stata l’evoluzione negli anni di Jannik: “Non c’è alcun segreto. Solo lavoro quotidiano e la convinzione che ogni giorno ci sia sempre qualcosa da migliorare. È questo il motivo per cui siamo così orgogliosi, perché tutto quello che costruiamo negli allenamenti si riflette poi nei grandi match, nei grandi tornei. Non è frutto di esperimenti di qualche giorno, ma di anni di impegno e di pressione costante affinché continuasse a fare le cose giuste”.
Cahill che ha sottolineato quanto sia migliorato Jannik al servizio: “Quando sono entrato nel team gli dissi subito: devi migliorare il servizio. Con il fisico che hai e i tuoi 1,91 metri, era fondamentale aumentare la velocità e la precisione della prima palla. Da lì si vincono partite con il servizio, ci si fa più solidi nei numeri e si diventa più efficaci, pur restando pronti a lottare negli scambi se l’avversario riesce a rispondere. Jannik è un animale da competizione, gli piace fare domande, vuole sempre capire e crescere. Se guardi il suo corpo ora e lo confronti con quello di qualche anno fa, ti rendi conto del lavoro enorme che ha fatto in ogni aspetto”.