Senza alcun dubbio la sorpresa del torneo, Atmane sta sorprendendo tutti a Cincinnati e la sfida al numero uno del mondo può essere solo uno stimolo a fare meglio

Amante dei videogiochi – da piccolo giocava a Wii Sports, provando il movimento del rovescio – collezionista di carte Pokemon e un QI che dovrebbe essere pari a 158, nettamente sopra alla media. Tanti gli argomenti e i motivi per cui Terence Atmane avrebbe potuto far parlare di lui, ma a Cincinnati ha deciso di puntare tutto sull’argomento più importante di tutti: il tennis. Partito dalle qualificazioni e superate brillantemente, ha messo in fila uno dopo l’altro Nishioka, Cobolli, Fonseca, Fritz e nella notte italiana è arrivato il successo su Holger Rune per 6-2, 6-3. Prima semifinale in un Masters 1000 della carriera per il transalpino, che dovrà fronteggiare il numero uno al mondo Jannik Sinner. Paura? Per niente, soltanto uno stimolo in più nel suo percorso di crescita. “Sinner è una persona con due braccia e due gambe come me – racconta Atmane in una intervista a L’Equipe – Ha vinto Slam, è n.1, bravo lui. Ma dopo il numero 4 e il il numero 9, voglio vedere cosa significa affrontare il top assoluto. Io non ho nulla da perdere, non ne avevo all’inizio del torneo e non ne avrò sabato”. Ha iniziato il torneo da numero 136 ATP, mentre ora è già sicuro di salire almeno fino alla posizione numero 69, giocando totalmente a braccio sciolto contro Sinner.
A sorprendere, tra le altre cose, è che Atmane non è il classico predestinato, quel giocatore che guardandolo nei campi di periferia si ha la consapevolezza che prima o poi arriverà. Numero 20 a livello Juniores, un salto nel circuito professionistico che non è stato semplice e che per larghi tratti ha portato poche soddisfazioni e tante difficoltà. Nell’agosto del 2023 arriva il primo titolo Challenger a Zhangjiagang per poi ripetersi qualche mese più tardi a Guangzhou, risultati che lo proiettano tra i primi 150 giocatori del mondo. L’anno successivo ottiene le prime due apparizioni a livello Slam – al Roland Garros rischia la squalifica per una pallina lanciata che ha colpito una spettatrice – e un 2025 che non sembrava andare nella direzione giusta con la sola vittoria nel primo turno ad Umago. “Adoro questo tipo di atmosfera, è ciò che mi anima nel profondo. Ho cercato di metterci un po’ di fuoco. Ed eccoci qui, in semifinale. Il primo set è stato…stratosferico! – ha raccontato Terence sempre a L’Equipe dopo la vittoria su Rune – Penso di aver giocato ad un livello così alto che credo sarebbe andata allo stesso modo con chiunque altro ci fosse stato dall’altra parte della rete. Questi sono i set che chiamiamo ‘caldi’, ma sono cose che sono nella mia racchetta e che possono essere sfruttate e ripetute“.
A soli 23 anni però Atmane ha conosciuto anche momenti difficili, come quando due anni fa il tennis sembrava essere passato in secondo piano per lottare contro la depressione. “Una notte, verso le tre, ho avuto una sorta di paralisi. Non riuscivo a muovere il corpo e pensavo che fosse finita. Da allora ho deciso di combattere ansia e depressione con tutte le mie forze”. Due anni dopo si trova nella semifinale di un Masters 1000 e contrapposto al numero uno del mondo, momenti che ripagano di tutti i sacrifici fatti per arrivare fino a questo punto, e che possono rappresentare una svolta per la carriera del giovane transalpino. Qualche giorno fa infatti Atmane aveva raccontato di come attualmente si trovi senza sponsor – “Non ho sponsor per l’abbigliamento o le scarpe, solo Tecnifibre per le racchette. A settembre scorso Asics mi ha lasciato, e da allora mi compro i vestiti come tutti, stessa cosa per le scarpe“, aveva dichiarato dopo la vittoria su Fritz – e un premio in denaro che, per ora, vale 332 mila dollari. Dopo questa incredibile corsa è probabile che gli sponsor non tarderanno ad arrivare, ma da un giocatore che presenza un QI pari a 158 è facile pensare che il successo e la fama non lo distrarranno dal tennis.