Le parole del numero uno al mondo dopo il successo netto su Aleksandar Vukic, che gli ha regalato l’accesso al terzo turno di Wimbledon

LONDRA – Tutto estremamente facile per Jannik Sinner, che stacca il pass per il terzo turno di Wimbledon, dove affronterà lo spagnolo Pedro Martinez, grazie al successo ottenuto con il punteggio di 6-1 6-3 6-3 sull’australiano Aleksandar Vukic. “Sono molto contento – spiega in conferenza stampa il numero uno al mondo -. Giocare sul Campo Centrale è sempre molto speciale. Sono contento della prestazione e della vittoria. Vediamo cosa succederà nel prossimo turno. Sull’erba è un attimo a perdere la partita, lo abbiamo visto anche ad Halle. Ti fa capire che bisogna stare sul pezzo tutto il tempo perché tutti possono vincere. Anche oggi se lui mi fa il break – una l’occasione mancata da Vukic nel terzo game del terzo set – il match si sarebbe potuto allungare. Sono contento di come ho reagito in campo perché non è mai successo che uscissero così tante teste di serie nei primi turni e io sono riuscito a mantenere la concentrazione“.
Sulla differenza delle condizioni tra il giorno e la sera ha sottolineato: “C’è una differenza enorme. Io sono entrato oggi verso le sei e quarantacinque e tra le sette e le otto e mezza la condizione cambia tanto. Si inizia a scivolare un po’ di più e poi ovviamente a una certa ora chiudono anche il tetto che può cambiare ancora la situazione. I primi due giorni ha fatto tanto caldo e anche i campi di allenamento sono deteriorati. Il che comporta ancora un’altra condizione a cui doversi adattare“. Interrogato sulle similitudini con Djokovic ha infine ammesso: “È difficile dirlo perché continuo a credere che siamo due giocatori diversi, no? Abbiamo un paio di somiglianze, magari nel modo in cui colpiamo la palla di dritto e di rovescio. Sento che ha migliorato molto il servizio. Oggi, per esempio, ha servito incredibilmente bene. Ho visto la partita. Da come si muove, mi sembra che sia ancora molto più sicuro di me sull’erba, come si muove. Ma questa è anche l’esperienza che ha più di me. Cambia un po’ il gioco. Forse io sono un po’ più veloce. Ci sono alcune somiglianze. Ma sì, credo che mi abbia dato molte informazioni per rendere il mio gioco simile al suo, ma nel mio stile“.