L’avversario di secondo turno ai Championships di Jannik Sinner è Aleksandar Vukic. Servizio potente, dritto versatile e fiducia in se stesso sono le armi del n. 93 del mondo

Aleks insieme alla fidanzata – foto insta
Sarà Aleksandar Vukic a sfidare oggi Jannik Sinner al secondo turno dei Championships. Australiano di origine serba, il 29enne di Sydney, attuale n. 93 Atp, ha perso entrambi i confronti diretti con l’azzurro (e sempre in due set): ai quarti di Sofia, nel 2022, e al primo turno di Melbourne 1, nel 2021. Quello di Church Road è dunque il loro primo scontro sull’erba e in un major. Al di là di questi risultati, ovviamente Jannik è nettamente favorito; ricordiamo, tra le altre cose, che l’avversario più basso in classifica a battere l’azzurro in uno Slam è stato Altmaier (n. 79) al secondo turno del Roland Garros, nel 2023; invece, l’avversario con il ranking più basso a sconfiggerlo a Wimbledon è stato Fucsovic (n. 48) al primo turno, nel 2021. In caso di vittoria con Vukic, Sinner salirebbe a 76 vittorie Slam (secondo italiano con il maggior numero di successi major dopo Pietrangeli, a quota 94).
Nonostante sia attualmente n. 93 del mondo (il suo best ranking si registra nel 2023, alla posizione n. 48) e finora non abbia conquistato alcun titolo, l’australiano vanta una lunga esperienza sui campi da tennis e una presenza costante tra i primi 100 del mondo.
“Vuki” (come viene chiamato dagli amici) è nato in Australia e, come detto, ha origini serbe; i genitori, entrambi ingegneri informatici, lasciano il Montenegro per fuggire dalla guerra negli anni Novanta e si trasferiscono a Sydney. Il giovane Aleksandar sceglie di dedicarsi definitivamente al tennis all’età di tredici anni (gli piace, infatti, anche il calcio) e, dopo un periodo di training in Spagna, a diciassette anni si trasferisce oltre Atlantico per frequentare il College. Studia finanza e gareggia per l’Università dell’Illinois, dal 2015 al 2018; un’esperienza decisamente fruttuosa tant’è che, nel 2017, è premiato come miglior atleta universitario con il “Big Ten Athlete of the Year”. Un percorso e una crescita che lo portano in seguito ad affacciarsi al circuito professionistico (nel 2018), alla pari di tanti altri suoi colleghi come Ben Shelton, Danielle Collins, l’egiziana Mayar Sherif e la nuova stellina britannica Oliver Tarvet, solo per citarne alcuni.
Ad oggi, il risultato di maggior rilievo nel tour è la finale ad Atlanta del 2023, persa in tre set con Taylor Fritz; la sua migliore performance negli Slam è il terzo turno all’Australian Open 2025 e, quest’anno, raggiunge il secondo round a Wimbledon per il terzo anno consecutivo (l’anno scorso venne fermato da Alcaraz); la vittoria con il tennista più alto in classifica in un major è avvenuta quest’anno in Australia, contro Korda (n. 22). Se consideriamo, inoltre, la semifinale a Eastbourne e i quarti a Newport e a ‘s-Hertogenbosch raggiunti l’anno scorso, possiamo osservare una sempre maggiore confidenza con la superficie erbosa; quest’anno, però, nei tornei in preparazione allo Slam londinese Vukic non ha brillato affatto, avendo sempre perso al primo turno. Vedremo dunque se e come riuscirà ad impostare la partita con Sinner; il fatto di essere un big server potrebbe certamente aiutarlo sull’erba, così come il potente dritto, soprattutto per chiudere i punti nei propri turni di battuta.
Come indicato nella scheda biografica dell’Atp a lui dedicata, la sua superficie prediletta è il cemento ed è proprio sul duro che l’anno scorso, al secondo turno di Shanghai, Aleksandar si regala la prima vittoria contro un top 10 battendo Casper Ruud, allora n. 9 del mondo. Nei Masters 1000 il risultato più significativo sono gli ottavi di finale in Canada, nel 2023. Insomma, il tennista di Sydney, nonostante un livello costante da top 100, ha dimostrato altresì un rendimento alquanto altalenante, fatto di tanti alti e bassi. Tale mancanza di continuità è attestata dal fatto che, qualora riuscisse nell’impresa di estromettere l’altoatesino, si tratterebbe per lui soltanto della settima vittoria stagionale nel tour maggiore.
L’australiano giunge alla sfida con Jannik dopo aver superato in quattro set il giocatore di Taipei Tseng Chun Hsin, ex campione juniores 2018 di Wimbledon e del Roland Garros. Oltre al potente servizio e a un dritto che ben si adatta alle diverse superfici, Vukic sembra possedere altre due qualità preziose per affrontare qualsiasi avversario, fiducia in se stesso ed equilibrio: “Nonostante la stagione non sia stata straordinaria, ho imparato molte cose” ha ammesso “Vuki” nell’intervista all’Atp dopo la vittoria con Tseng, “non ho affatto perso la fiducia. In generale, l’erba e questo posto [Wimbledon, ndr] riescono a farmi esprimere il meglio di me. Tutti i giocatori hanno un livello molto alto e le cose possono cambiare da una settimana all’altra. Per noi australiani è un po’ difficile a volte, perché non riusciamo a tornare a casa spesso per ricaricarci, quindi è molto importante adattarsi alle situazioni quando le cose non vanno nel verso giusto, bisogna mantenere equilibrio nonostante gli alti e bassi”.