La gioia di Murray, la soddisfazione di Federer, il dominio delle sorelle Williams e la sorpresa Bielorussia. Il torneo Olimpico è stato un successo e ci ha detto che..

di Daniele Rossi – foto Getty Images

A conti fatti, il torneo Olimpico è stato un successo. Dopo un inizio balbettante (spalti vuoti e un difficile adattamento ad una nuova scivolosa erba), il livello è cresciuto, così come la partecipazione del pubblico, che dai quarti di finale in poi ha sempre riempito il Centre Court e il Campo 1.

Sono stati due tornei splendidi, che non hanno avuto nulla da invidiare ad uno Slam. Peccato per le finali, che hanno mancato di pathos, vista la superiorità schiacciante dei vincitori sui vinti.

Andy Murray dalla sconfitta con Federer a Wimbledon, non è uscito abbattuto, ma rafforzato, consapevole che il trionfo era sempre più vicino. Un nuovo Andy dunque, che ha dimostrato tutta la sua maturità anche nei secondi dopo la vittoria, con un festeggiamento molto sobrio: qualche lacrima di commozione, il saluto nel box e un sorriso finalmente distesto sul gradino più alto del podio.
“E' la vittoria più importante della mia vita – ha detto Murray – ho giocato un'ottima partita, anche se le condizioni erano difficili, c'era un sacco di vento”. Ieri Federer non ha offerto la sua migliore prova: “Quando gioco contro di lui mi aspetto sempre una partita combattuta. Roger poi nelle partite importanti riesce a dare sempre il meglio. Questa volta però mi sentivo bene e quando sono andato sul 2-0 mi sono sentito alla grande. Mai mi sarei immaginato un punteggio simile”.

Il merito è anche di Ivan Lendl, che ha saputo costruirgli una mentalità vincente e fargli superare nel migliore dei modi la quarta sconfitta Slam: “Ivan mi ha detto che dopo la finale di Wimbledon non mi sarebbe mai più capitato di dover sopportare una pressione simile e in effetti oggi gestisco meglio certe situazioni. Vincere le Olimpiadi è diverso da vincere uno Slam, che ancora mi manca, però hanno partecipato tutti i top players, quindi vale tantissimo”.

E adesso attenzione ad Andy Murray. Sbloccatosi mentalmente, la “gamba zoppa” dei Fab Four, potrebbe finalmente liberarsi dalle sue angoscie e spiccare il volo.

Roger Federer invece non doveva dimostrare niente a nessuno. Dopo il 17° Slam e un'altra settimana da numero 1 (oggi sono 290), alla quarta Olimpiade il suo obiettivo era vincere una medaglia in singolare e pazienza se è stata d'argento: “Non mi è andata bene, peccato. Però sono molto orgoglioso della mia medaglia, sono veramente contento. Avrei potuto giocarmela meglio, ma oggi Andy è stato grandioso. Ha vinto il giocatore più forte, questa medaglia è il risultato migliore che potessi conquistare”. E' stato un torneo molto faticoso per Roger: “Ero molto stanco a livello mentale, la partita con Del Potro mi ha tolto qualche energia. C'era qualcosa che mancava, del resto ho rischiato di perdere sia con Falla al primo turno, sia con Del Potro e questo ha inciso. Sono comunque fiero di questa medaglia, per me e per la Svizzera (è solo la seconda per il paese in questa Olimpiade,ndr)”.

Il torneo maschile però ci ha restituito anche un grande Juan Martin Del Potro. L'argentino ha disputato un fantastico torneo, sfiorando la vittoria in semifinale e stendendo Djokovic per prendersi il bronzo. Se torna anche lui, ci sarà da divertirsi.

A coronamento di una carriera straordinara, anche i magici fratelli Bob e Mike Bryan hanno realizzato il Golden Slam, vincendo una meritatissima medaglia d'oro e smentendo quelli che sostengono che due singolaristi prestati al doppio sono comunque più forti della migliore coppia di doppisti. Argento e bronzo sono andati alla Francia, Michael Llodra con Jo-Wilfried Tsonga e Julien Benneteau con Richard Gasquet, a conferma di un movimento di qualità, ma ancora incapace di produrre la grande vittoria.

In campo femminile non c'è spazio per alcuna discussione. Serena Williams è la giocatrice più forte della sua epoca. Poco importa se adesso è quarta in classifica, la sua superiorità negli ultimi due tornei è stata schiacciante e imbarazzante. In semifinale e finale ha ridicolizzato le prime due giocatrici del mondo; un risultato stupefacente e preoccupante allo stesso tempo. Con questo successo, Serena ha vinto tutto quello che si poteva vincere

E non ha voluto farsi mancare niente. Terzo oro in doppio con la sorella Venus (dopo il 2000 e il 2008), altro torneo dominato e medaglie di consolazione per Andrea Hlavackova e Lucie Hradecka (argento) e Maria Kirilenko e Nadia Petrova (bronzo).

Il doppio misto ha offerto il bis a tanti protagonisti: Vika Azarenka, Andy Murray e Mike Bryan.
La bielorussa ha vinto il bronzo nel singolare e assieme al superdoppista Max Mirniy si è aggiudicata un'oro storico (il secondo per la Bielorussia in questi giochi).
Andy Murray, dopo l'oro in singolare, si è caricato sulle spalle la giovane Laura Robson (appena 18 anni), ma si è dovuto accontentare di un argento dal dolce saporeMike Bryan, oltre all'oro col fratello Bob, si è preso anche il bronzo in compagnia di un'altra specialista del doppio, Lisa Raymond.