Per la prima volta in carriera Andy Murray conquista gli Internazionali d’Italia. Supera Novak Djokovic 63 63 e festeggia con il primo Masters 1000 su terra il suo 29esimo compleanno… dalla nostra inviata a Roma, ROBERTA LAMAGNI

dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images

 

Anche i robot vanno in corto circuito. Andy Murray supera Novak Djokovic in due facili set (63 63) e trionfa a Roma (la prima di un inglese nell’Era open) conquistando gli Internazionali Bnl d’Italia, secondo Masters 1000 in carriera su terra.

 

Questa volta il copione di Nole non si è ripetuto. La partenza in sordina, gli errori a catena, quel gioco che non ingranava sembravano riproporre scene già viste in questo torneo. Perso il primo parziale, però, era sempre avvenuta una metamorfosi. Invece il bruco, oggi, ancora attende di diventare farfalla.

 

Un primo set soporifero, in cui lo scozzese ha addormentato la partita evitando di martellare da fondo e giocando palle più comode, da cui era impossibile per Nole assorbire e ricaricare energia. Poi un secondo di livello superiore, in cui entrambi gli avversari hanno migliorato solidità e intensità, dandosi battaglia a suon di smorzate e chiusure al volo. Nel mentre la pioggia, a sporcare i momenti delicati del match, come la fine del primo set, e ad innervosire gli animi, specie quelli del serbo.

 

Il Djokovic caparbio e ostinato, capace di interiorizzare ogni difficoltà, oggi ha esternato tutto il suo disappunto. Come quando ha scagliato una racchetta a terra che, rimbalzando, è finita in tribuna o, sul 4-3 Murray nel secondo, già sotto di un break, si è rivolto al giudice di sedia alzando i toni: “Non voglio più giocare, sta piovendo da più di un’ora, amico mio”.

 

La tragedia è stata tutta di Nole. Andy ha assistito (quasi) impassibile, si è tenuto lontano dai tranelli che la situazione poteva nascondere e ha continuato a insistere, rallentando con il diritto, spingendo di rovescio, sorprendendo con qualche discesa a rete improvvisa.

 

Dopo aver “donato” il cuore a Roma, Djokovic ha comunque voluto complimentarsi con l’avversario e ringraziato il pubblico. “Per me è stata una settimana con tante emozioni e tante ore sul campo centrale, non era facile oggi essere fresco e avere la forza per giocare con Andy a questo livello. Lui ha giocato meglio di me e ha meritato la vittoria. Il pubblico di quest’anno è stato sicuramente il migliore di sempre. Mi sento come a casa a Roma e tornerò sicuramente l’anno prossimo”.

 

Per Murray la soddisfazione di festeggiare il suo 29esimo compleanno con il primo titolo della stagione, che potrebbe solo essere l’antipasto agli eventi ben più succulenti che si stanno preparando. La dedica del neo campione va a Kim, la moglie, e alla piccola Sophie, che l'hanno accompagnato nella capitale e che hanno assistito al suo trionfo davanti allo schermo. "Da neo papà voglio dedicare questo titolo a Kim e a mia figlia, anche se in questo momento non sono qui con me".

 

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