Fognini moments

Con la vittoria allo Swiss Open di Gstaad, Fabio Fognni raggiunge Corrado Barazzutti a quota cinque titoli ATP, sul podio all-time del tennis tricolore. Solo Panatta (10) e Bertolucci (6) hanno saputo fare meglio. Una statistica che conferma come Fabio sia il miglior tennista azzurro degli ultimi trent'anni. Sicuramente è quello che ha emozionato di più: una carrellata dei 10 momenti migliori della sua carriera.
Il compianto David Foster Wallace li definitiva Federer Moments. “Quelle volte – citando il suo saggio Roger Federer come esperienza religiosa –, quando guardi giocare il tennista svizzero, in cui la mascella scende giù, gli occhi si proiettano in avanti ed emetti suoni che inducono il coniuge nell’altra stanza a venire a vedere se ti è successo qualcosa. Questi Federer Moments sono ancora più intensi se hai abbastanza esperienza diretta di gioco da comprendere l’impossibilità di quanto gli hai appena visto fare”. Fabio Fognini non ha mai raggiunto (e mai raggiungerà) l’onore di essere considerato al pari di una divinità, ma in pochi nella storia del tennis italiano hanno saputo regalare le emozioni offerte da Fabio, con l’ammirazione per talento e facilità di gioco miscelata all’amarezza per il classico “cosa avrebbe potuto fare se…”. In occasione del suo quinto successo a livello ATP, che gli permette di agguantare Corrado Barazzutti sul podio dei tennisti azzurri più titolati del Tour (dietro solo a Bertolucci, 6, e Panatta, 10), una carrellata dei dieci momenti più importanti della carriera del miglior tennista azzurro degli ultimi trent’anni.

ROLAND GARROS 2011, QUARTI DI FINALE
Sei anni dopo, i quarti di finale del Roland Garros 2011 restano il risultato più prezioso nella carriera Slam di Fognini, e anche l’ultimo quarto del tennis azzurro al maschile. Fuori Istomin al primo turno, Robert al secondo e Garcia-Lopez al terzo, ma soprattutto Albert Montanes agli ottavi, in un match-thriller sul Suzanne Lenglen. Fabio rimontò due volte un set di svantaggio e vinse 4-6 6-4 3-6 6-3 11-9 dopo 4 ore e 22 minuti, con cinque match-point cancellati giocando praticamente da fermo, per una distrazione al retto femorale che l’avrebbe poi obbligato a rinunciare al match di quarti di finale contro Novak Djokovic.
MONTE CARLO 2013, SEMIFINALE
Il primo vero segnale del Fognini che dodici mesi dopo arrivò al numero 13 del mondo si vide con la splendida semifinale sulla terra del Monte Carlo Country Club, la prima in carriera in un Masters 1000. Sotto gli occhi dei tanti amici arrivati dalla vicina Arma di Taggia a fare il tifo per lui, la conquistò giocando un tennis meraviglioso, annichilendo fra ottavi e quarti altrettanti top-10. Prima Tomas Berdych, battuto 6-4 6-2, poi Richard Gasquet, sconfitto 7-6 6-2. In semifinale avrebbe perso nettamente contro Djokovic, ma con quel risultato entrò per la prima volta fra i top-30, mostrando finalmente tutto il suo valore.
STOCCARDA 2013, PRIMO TITOLO ATP
Dopo due finali perse, il momento di conquistare finalmente un titolo ATP è arrivato nel 2013 alla Mercedes Cup di Stoccarda, nella penultima edizione disputata sulla terra battuta prima della saggia scelta degli organizzatori di passare all’erba. L’allora 26enne Fognini vinse quattro match in due set, poi ne rimontò uno al padrone di casa Philipp Kohlschreiber e chiuse 5-7 6-4 6-4, conquistando la fuoriserie Mercedes in palio per il campione, e soprattutto lanciando una serie di tredici vittorie consecutive che l’avrebbe portato fra i primi 20 del mondo. Anche il grande pubblico iniziò a conoscerlo, anche perché…
AMBURGO 2013, SECONDO TITOLO ATP
… anche perché la settimana dopo fece ancora meglio ad Amburgo, regalandosi una meravigliosa doppietta. La star del torneo era Roger Federer, ma lo svizzero cadde in semifinale contro Federico Delbonis ed ad approfittarne fu l’azzurro, a modo suo, salvando tre match-point nel tie-break del secondo set. 6-5 Delbonis, nulla da fare. 7-6 Delbonis, nulla da fare. 8-7 Delbonis, nulla da fare. Allora 10-8 Fognini, fuga immediata nel terzo e finale in ginocchio sulla terra del Centrale dell’Hamburger Rothenbaum, per il primo (e unico) titolo a livello ATP 500. Subito dopo sarebbe arrivato in finale anche a Umag.
NAPOLI 2014, VITTORIA CON MURRAY
Dopo la sconfitta nel doppio di sabato, che consegnò il 2-1 ai britannici, le chance dell’Italia di centrare la semifinale di Coppa Davis sembravano tramontate. Invece a tramontare, nella splendida cornice della rotonda Diaz sul lungomare di Napoli, fu il campione di Wimbledon Andy Murray, preso letteralmente a pallate da uno dei migliori Fognini mai visti. Con in tasca il best ranking (13), e reduce dal titolo a Vina del Mar, l’azzurro arrivava su ogni palla, colpiva vincenti da ogni lato del campo, e vinse 6-3 6-3 6-4, firmando il 2-2 e facendo letteralmente impazzire il pubblico, prima del definitivo 3-2 azzurro siglato da Seppi.
RIO DE JANEIRO 2015, VITTORIA CON NADAL
In quel febbraio del 2015 pensare che Fognini potesse battere Nadal sulla terra battuta era una follia. Invece successe nella semifinale dell’ATP 500 di Rio De Janeiro, in condizioni di gioco durissime a causa di un’umidità sovrumana. Fognini perse il primo set 6-1, dominò il secondo e confezionò il capolavoro chiudendo per 7-5 al terzo, con la chicca di un match-point incredibile. La sorte decise di dare una mano a Nadal, ma non bastò nemmeno un nastro che sarebbe stato vincente 99 volte su 100. Fabio partì col motorino, raggiunse la palla e spiazzò il maiorchino, regalandosi il successo più gustoso in carriera.
US OPEN 2015, VITTORIA CON NADAL
L’avrebbe replicato un paio di mesi dopo all’ATP 500 di Barcellona, ma soprattutto al successivo Us Open, agli ottavi di finale, con una vittoria magnifica nella serata dell’Arthur Ashe. Alla vigilia si parlava di match possibile, ma una vittoria era diventata impensabile con Nadal avanti per due set a zero. Invece Fognini continuò a spingere coi piedi sulla riga di fondo, cancellò ogni sicurezza allo spagnolo col rovescio lungolinea e lo obbligò alla prima (e unica!) sconfitta in carriera da due set di vantaggio, chiudendo 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4 dopo 3 ore e 46 minuti, col pubblico in estasi per un match di rara qualità e intensità.
UMAGO 2016, QUARTO TITOLO ATP
Il titolo del 2016 all’ATP 250 di Umag non sarà ricordato come una delle vittorie più importanti della carriera di Fognini, visto che trovò un tabellone di lusso e dominò senza alcuna difficoltà la finale contro lo slovacco Andrej Martin. Ma nella bacheca delle emozioni del ligure ha comunque un posto in prima finale, perché Fabio ha sempre avuto un feeling importante col Croatia Open, e anche perché l’ha sfruttato per tornare al successo dopo un digiuno nel Tour di oltre due anni, e mettersi finalmente alle spalle la lunga crisi di risultati che, anche a causa di nozze e infortuni, l’aveva allontanato dal tennis di vertice.
ROMA 2017, VITTORIA CON MURRAY
La sensazione aleggiava nell’aria già dall’inizio degli Internazionali d’Italia 2017, e per una volta Fognini non ha deluso le aspettative. In un colpo solo ha cancellato la storica fobia del Centrale di Roma, ha steso il campione in carica (e numero uno del mondo) Andy Murray con uno splendido 6-2 6-4 e mandato letteralmente in visibilio il pubblico del Foro Italico, in una sessione serale che rimarrà a lungo nella memoria degli appassionati. Era dal successo di Volandri contro Federer nel 2007 che Roma non impazziva così per un giocatore italiano, e non poteva essere che Fognini a far rivivere certe emozioni magiche.
GSTAAD 2017, QUINTO TITOLO ATP
E pensare che, inizialmente, Fabio aveva scelto di prendersi una settimana di pausa. Per fortuna ha cambiato idea, gli organizzatori dello Swiss Open di Gstaad hanno accolto la sua richiesta di wild card, e sulle Alpi svizzere il ligure ha colto il quinto titolo ATP in carriera, riconquistando un posto fra i primi 25 del mondo. Giocarsi un titolo contro Hanfmann è stato un regalone, ma non va dimenticato che la finale se l’è conquistata Fabio, vincendo un match splendido contro Bautista Agut. Fognini agguanta Barazzutti a quota 5 titoli ATP, sul podio all-time del tennis azzurro, dietro ai soli Panatta (10) e Bertolucci (6).
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