GIORGI CONVOCABILE PER BARLETTA. IN TEORIA...
Se il Collegio di Garanzia non dovesse presentare ulteriori ribaltoni, e la sentenza di secondo grado diventare operativa, si creerebbe un precedente molto, molto scivoloso. Un qualsiasi atleta potrebbe essere convocato per rappresentare le rispettive nazionali, pur senza avere nessun vincolo giuridico-sportivo con la federazione di riferimento. L'atleta in questione, dunque, avrebbe un notevole vantaggio rispetto a quelli tesserati: se chi è in possesso della tessera deve essere sottoposto ai regolamenti sul rispetto della maglia azzurra (con eventuali conseguenze, anche economiche), chi non ce l'ha può fare quello che vuole, mettendo in atto una modalità che non piace per nulla al presidente Angelo Binaghi, che ai tempi del caso Bolelli (2008) disse che la maglia azzurra non è una giostra da cui si può salire e scendere a proprio piacimento. Il principio è corretto, ma la sentenza di oggi sembra legittimare, o almeno sdoganare, un comportamento di questo tipo. La vicenda andrà seguita con estremo interesse perché potrebbe avere conseguenze importanti, anche al di là del caso specifico. In attesa del ricorso e del pronunciamento CONI, tuttavia, c'è una sola conseguenza immediata, addirittura sorprendente: in vista della sfida di Barletta contro Taipei, Tathiana Garbin sarebbe perfettamente legittimata a convocare la Giorgi. E la Giorgi, secondo la sentenza, sarebbe legittimata a dire “sì” o “no” senza timore di conseguenze. Non crediamo che succederà perché entrano in ballo altri fattori, di rapporti e di opportunità, più importanti dei regolamenti, ma i fatti sono questi. E nessuno se li aspettava.
Il dispositivo della Corte Federale di Appello
La sentenza del Tribunale Federale (6 febbraio 2017)