Sinner-Tsitsipas, 12 mesi dopo: un match che può dire molto

A un anno esatto da una delle batoste più dure della sua carriera, che portò alla rottura con coach Piatti, Jannik affronta di nuovo il greco (in gran forma) a Melbourne. Una sfida importante: sarà l’occasione per un confronto sui progressi compiuti dall’altoatesino, e per capire a quali traguardi può ambire nel 2023

Jannik Sinner (Foto Ray Giubilo)

Come è vero che nel tennis ogni incontro fa storia a sé, è vero anche che non basta un solo match per dare il polso della situazione generale di un giocatore. Tuttavia, attorno alla sfida dell’Australian Open fra Jannik Sinner e Stefanos Tsitsipas c’è grande attesa, in quanto è lecito attendersi delle risposte sul presente – e il futuro – dell’azzurro. Perché il talento altoatesino gioca di nuovo un match importante in un torneo del Grande Slam, ma soprattutto perché il duello col greco di domenica (quasi certamente sulla Rod Laver Arena e magari nella sessione serale: è l’incontro di cartello dell’intera giornata) arriva a dodici mesi esatti da una sconfitta contro lo stesso Tsitsipas che ha segnato il percorso professionale di Jannik. Nel 2022 i due si affrontarono ai quarti di finale e Sinner rimediò una sonora sconfitta per 6-3 6-4 6-2 in un match che alla vigilia sembrava alla portata. Invece fra i due si vide molta differenza, forse anche più di quanta fosse realmente, e quella batosta fu tanto cocente che, anche se i due non l’hanno mai detto apertamente, fece venire a galla una sempre meno tollerabile differenza di vedute fra Jannik e coach Riccardo Piatti, sfociata nell’inatteso addio di qualche settimana dopo. Passato un anno, è normale che un nuovo confronto col numero quattro del mondo possa rappresentare l’occasione per fare un punto della situazione e vedere se e dove Jannik è migliorato sotto la gestione Vagnozzi-Cahill. E anche per capire se l’obiettivo ATP Finals, dichiarato dal lui come dal coach, sarà facilmente alla portata o andrà inseguito fino all’ultimo.

Intanto, già avere di nuovo un posto alla seconda settimana è un traguardo non da poco, peraltro dopo una vittoria al quinto set contro un Marton Fucsovics che nei Major gli era già stato indigesto due volte su due. Sinner ci aveva perso prima nel 2020 a Melbourne e poi l’anno seguente a Wimbledon, e ci stava perdendo di nuovo venerdì. Ma per fortuna stavolta ha avuto la forza di cambiare tattica e marcia: ha cercato di più il rovescio dell’ungherese, ha preso il comando in avvio di terzo set e negli ultimi tre ha lasciato al rivale soli tre game, rimontando per la prima volta in carriera uno svantaggio di 0-2. Jannik ha conquistato gli ottavi per il sesto Slam di fila, l’ottava volta nei tredici Major giocati in carriera: alla sua età, solamente Nadal (11) e Djokovic (10) vantavano più presenze nella seconda settimana, mentre Federer era a quota 8 come lui. Un risultato che vale tanto, se si considera anche che prima di Berrettini mai nessun italiano era riuscito ad arrivare almeno agli ottavi in tutti i quattro Major. Sinner, invece, ce l’ha fatta consecutivamente e va a caccia dell’ennesimo quarto di finale. Volendo fare un paragone con l’altro big del nostro tennis, Jannik non ha avuto gli acuti di Berrettini, che dalle sue 7 presenze nella seconda settimana dei Major ha prodotto una finale e due semifinali, ma la qualità si costruisce anche con la quantità e Sinner è sulla buona strada. Ora serve lo step successivo, quello che Matteo ha dimostrato di saper fare e Jannik ancora no

Insieme a Djokovic, Tsitsipas è l’unico vero big ancora in corsa a Melbourne, favorito per conquistare la finale nella parte alta del tabellone e spettatore interessato del fastidio di “Nole” al tendine del ginocchio. Uno sguardo alle quote per la sfida di domenica suggerisce che secondo i bookmakers Tsitsipas ha il 66% di possibilità di aggiudicarsi l’incontro: è una questione di classifica, di esperienza, di precedenti e anche di livello espresso sin qui in questo avvio di 2023. Insieme a Djokovic, il greco è l’unico a non aver ancora perso una partita. Ne ha vinte quattro su quattro alla United Cup e tre in tre set a Melbourne, dove mentre altri dei pretendenti alle fasi finali sono caduti come birilli, lui ha fatto egregiamente il suo tenendosi alla larga dalle difficoltà e risparmiando energie preziose per la parte più difficile del torneo. Dalla sua anche i precedenti: ne ha vinti quattro su cinque, tutti senza cedere un set, mentre l’unica sconfitta l’ha rimediata agli Internazionali d’Italia autunnali del 2020, in condizioni di gioco opposte rispetto a quelle di Melbourne. Significa che fra tutte le sfide è quella che fa meno testo, quindi per avere chance di vittoria Sinner dovrà riuscire a produrre un tennis che non ha saputo trovare in tutti i confronti del passato.

Jannik arriva al duello con le sicurezze che gli hanno lasciato gli ultimi due Slam: ha collezionato altrettante sconfitte al quinto set ai quarti di finale, ma di quelle che una volta smaltita l’amarezza servono a formare tennis e corazza, visto che dall’altra parte della rete c’erano Djokovic a Wimbledon e Alcaraz allo Us Open, i due che qualche giorno dopo avrebbero alzato al cielo la coppa. Anche per questo, l’altoatesino si aspetta un match molto diverso rispetto a quello dello scorso anno. “Ho cambiato un po’ il mio gioco – ha spiegato –, e ho messo tanta benzina nel serbatoio, sia in termini di tennis che a livello fisico (coach Vagnozzi ha parlato di tre chilogrammi di muscoli in più, ndr). Mi aspetto una partita combattuta. Queste sfide mi piacciono, mi piace giocare in Australia e sui grandi campi. Sono pronto per una grande battaglia”. Dal canto suo, Tsitsipas ha la memoria positiva della sfida del 2022 e delle altre vinte contro l’azzurro, ma sa che dovrà lottare. “Sono certo – ha detto – che Sinner è molto più pronto per affrontare una sfida così. Dovrò cercare di riproporre ciò che aveva funzionato lo scorso anno, continuando ad aggiungere qualcosa quando ce ne sarà bisogno. Ho grandi armi, riesco a generare più potenza che mai, riesco a colpire prima la palla. Ho tante opzioni”. In più, ha anche l’enorme dose di fiducia generata dal brillante avvio di stagione. Toccherà al tennis di Sinner trasformarne in dubbi le tantissime certezze.

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