La Next Gen ha funzionato, e ora tocca a Musetti

Degli attuali top-30 della classifica mondiale, ben undici sono passati dalle Next Gen ATP Finals di Milano. È la prova tangibile che l’evento, e la campagna Next Gen in generale, hanno svolto a dovere la loro funzione. Occhi quindi sui futuri protagonisti: nel 2021 la star può essere Musetti, e i giovani di spessore sono tanti

foto Ray Giubilo

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Martedì pomeriggio la Pista Rafa Nadal del torneo di Barcellona ci ha lanciato nel futuro per qualche ora, proiettandoci avanti di circa sette mesi e all’Allianz Cloud, sede delle Next Gen ATP Finals di Milano. Uno dopo l’altro al Real Club sono scesi in campo Holger Rune, Lorenzo Musetti, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: quattro degli under 21 con gli occhi del mondo puntati addosso, e anche quattro dei potenziali protagonisti dell’evento milanese, che dopo essere stato vittima nel 2020 dell’emergenza sanitaria tornerà quest’anno. Si giocherà dal 9 al 13 novembre, come antipasto perfetto per lo storico sbarco a Torino degli otto maestri del ranking mondiale. In questa prima fetta di 2021 si sono giocati appena due Masters 1000 su nove e uno Slam su quattro, quindi è presto per fare calcoli, ma è significativo vedere che se la Race to Torino si concludesse quest’oggi, fra gli otto protagonisti delle prime Finals italiane ce ne sarebbero ben cinque passati dalle tre edizioni dell’evento under 21 di Milano: Tsitsipas, Rublev, Medvedev, Hurkacz e Sinner, attualmente al numero 7. Una testimonianza evidente di come il Master dei giovani abbia funzionato, ricoprendo a dovere la funzione per cui è nata l’intera campagna Next Gen.

In una fase individuata come di transizione fra l’epoca dei Fab Three (che però sono ancora qui, e non è affatto un male) e i protagonisti del futuro, all’ATP serviva un modo per accendere i fari sui migliori talenti emergenti del circuito e si può dire che l’hanno azzeccato, visto che la gran parte dei giovani transitati da Milano si sono confermati fra i tennisti più forti al mondo. Lo dice la classifica ATP: dei 21 che hanno preso parte alle tre edizioni dell’evento (il totale non fa 24 perché Rublev, De Minaur e Tiafoe hanno partecipato due volte) gli unici a non essere arrivati fra i primi 100 sono i due italiani usciti dal torneino di qualificazione nazionale delle prime due edizioni: Gianluigi Quinzi e Liam Caruana. Ma soprattutto, 3 dei 21 sono oggi fra i primi 10 al mondo, che diventano 6 se si allarga il raggio ai top-20, addirittura 11 nei primi 30. Non si parla ancora di campioni Slam, ma intanto la banda Next Gen ha messo insieme 46 titoli ATP e fra loro ci sono i vincitori degli ultimi tre Masters 1000: Medvedev (Bercy), Hurkacz (Miami) e Tsitsipas (Monte Carlo).

Esclusi i due italiani, gli unici fuori dai primi 100 della classifica sono Hyeon Chung e Jared Donaldson, entrambi frenati dagli infortuni. Il coreano a due mesi dal titolo nell’edizione inaugurale 2017 era in semifinale all’Australian Open (e poi nella top-20), prima che una serie di problemi gli mettesse i bastoni fra le ruote negandogli la possibilità di giocare con continuità. Lo statunitense, invece, era arrivato nei primi 50, ma poi il ginocchio ha fatto crac e il problema non è ancora stato risolto completamente, visto che la sua ultima partita ufficiale risale al torneo di Miami del 2019, oltre due anni or sono. Fra tutti gli altri, invece, anche chi ha fatto peggio è arrivato comunque almeno fra i primi 70 della classifica (e ha ancora tutto il tempo per migliorarsi), il che vuol dire che il progetto Next Gen, seppur con dei costi – per gli organizzatori, ovvero la FIT – difficili da coprire, ha funzionato. Importante anche l’aver trovato dal 2019 una sede azzeccatissima per l’evento finale come l’Allianz Cloud, ex PalaLido. È arrivata nel momento ideale, quando dopo che è svanito l’effetto novità legato alla prima edizione e alle sue particolarità regolamentari, il padiglione gigantesco della Fiera di Rho risultava esagerato.

Anche in virtù degli ottimi segnali in chiave futura offerti dalle prime tre edizioni, vinte dal già citato Chung, da Tsitsipas e da Sinner, è interessante dare uno sguardo ai probabili partecipanti della prossima. Anche in questo caso è ancora prestissimo per avere un elenco vagamente sensato, ma qualche idea è possibile farsela. La prima, complice anche l’anno di pausa, è che quasi certamente parteciperanno otto giocatori nuovi. Fra gli aventi diritto, l’unico ad aver partecipato a una delle edizioni passate è proprio l’ultimo vincitore Jannik Sinner, ma come già accennato l’altoatesino è pienamente in corsa per le Finals dei grandi, e anche se non dovesse farcela ha raggiunto una dimensione che renderebbe sorprendente la sua presenza a Milano. Discorso simile per Felix Auger-Aliassime, che ha già rinunciato nel 2019 quando chiuse terzo nella Race to Milan, mentre è lecito attendersi tutti gli altri. A partire da Lorenzo Musetti, attualmente al quarto posto e sicuramente destinato a chiudere fra i primi 8. Una possibilità che farà più che felici sia gli appassionati sia gli organizzatori, che possono puntare alla sua presenza per il battage promozionale e la vendita dei biglietti. Tanto da far pensare che potrebbe scadere l’accordo fra ATP e FIT per una wild card, la cui utilità era appunto quella di avere in gara un giovane di casa, per favorire l’interesse del pubblico. Con Musetti dentro di diritto, non è più necessaria ed è corretto lasciare un posto a chi lo merita sul serio.

Un altro grande protagonista potrebbe essere Sebastian Korda, sia perché figlio del mitico Petr campione nel ’98 all’Australian Open, sia perché il ventenne nato a Bradenton gioca un gran bel tennis, che promette di portarlo molto molto in alto. Vincendo a febbraio l’ATP di Cordoba ha lanciato la sua candidatura anche il mancino argentino Juan Manuel Cerundolo, classe 2001 e oggi numero 175 del mondo. Tuttavia, la settimana da Dio trovata in patria andrà confermata anche nei mesi a venire e lontano dalla terra, la superficie che sin qui gli ha dato il 95% dei suoi risultati. Attualmente, il sesto posto sarebbe invece del ventenne californiano Jenson Brooksby, numero 194 del mondo. Uno che si era fatto notare al grande pubblico due anni fa allo Us Open, quando da qualificato superò Tomas Berdych al primo turno, e in questo avvio di 2021 ha già polverizzato oltre 100 posizioni vincendo due tornei Challenger, entrambi sul cemento: a febbraio a Potchefstroom (Sudafrica) e la scorsa settimana a Orlando, in Florida.

Dietro di lui il coetaneo ceco Tomas Machach, che abbiamo visto impegnare l’ottimo Berrettini dell’ultimo Australian Open, e lo spagnolo Carlos Alcaraz, uno dei predestinati della racchetta. Al momento è il più giovane fra gli otto, ha battuto qualche record di Nadal e a nemmeno 18 anni ha già un pass permanente per il circuito maggiore. Allargando la prospettiva anche a chi al momento sarebbe fuori dalla lista dei papabili, ce ne sono molti con le armi per guadagnarsi una poltrona. Lo statunitense dagli occhi a mandorla Brandon Nakashima è appena fuori, seguito dall’argentino Sebastian Baez e dallo svizzero Dominic Stricker. Quest’ultimo deve raccogliere un’eredità piuttosto pesante, ma a 18 anni ha appena vinto il suo primo Challenger a Lugano e ha mostrato qualità molto interessanti. Dovesse riuscire a confermarsi presto a certi livelli, potrebbe avere una chance. Due posizioni dietro di lui nella Race (ma quasi 300 in avanti nella classifica ATP) c’è il francese Hugo Gaston, il feticista della palla corta, piccolo e leggerino ma dal braccio magico. Vederlo a Milano sarebbe divertente: in mezzo ai picchiatori di oggi, prova a trovare soluzioni alternative e spesso gli viene bene, come quando all’ultimo Roland Garros ha battuto Wawrinka e fatto impazzire Thiem per cinque set.

Occhio anche a Holger Rune, il danese attualmente numero 1 fra gli juniores, ma già a tempo pieno nel tennis dei grandi. È numero 323 del mondo, ma gioca già principalmente a livello ATP e con le doti che ha (unite a un po’ di sana sfrontatezza) non dovrebbe fare particolare fatica a salire in fretta. Musetti a parte, infine, per l’Italia la più grande chance di vedere un altro giocatore alle Finals è nella racchetta del mancino Giulio Zeppieri, “gemello” proprio di Musetti nei tornei under. Poi il toscano ha cambiato marcia e il 19enne di Latina è rimasto attardato, attualmente al numero 317 del mondo. Ma le sue doti rimangono le stesse, la pressione è tutta sugli altri due baby fenomeni del nostro tennis e per l’allievo di Piero Melaranci ci sarà una chance di giocare a Milano anche nel 2022. Può permettersi di non avere fretta.

Daniil Medvedev (RUS) – Classifica attuale: 2. Best ranking: 2. Titoli ATP: 10

Stefanos Tsitsipas (GRE) – Classifica attuale: 5. Best ranking: 5. Titoli ATP: 6

Andrey Rublev (RUS) – Classifica attuale: 7. Best ranking: 7. Titoli ATP: 8

Denis Shapovalov (CAN) – Classifica attuale: 14. Best ranking: 10. Titoli ATP: 1

Hubert Hurkacz (POL) – Classifica attuale: 16. Best ranking: 16. Titoli ATP: 3

Jannik Sinner (ITA) – Classifica attuale: 19. Best ranking: 19. Titoli ATP: 2

Karen Khachanov (RUS) – Classifica attuale: 23. Best ranking: 8. Titoli ATP: 4

Casper Ruud (NOR) – Classifica attuale: 24. Best ranking: 24. Titoli ATP: 1

Alex De Minaur (AUS) – Classifica attuale: 25. Best ranking: 18. Titoli ATP: 4

Borna Coric (CRO) – Classifica attuale: 29. Best ranking: 12. Titoli ATP: 2

Taylor Fritz (USA) – Classifica attuale: 30. Best ranking: 24. Titoli ATP: 1

Ugo Humbert (FRA) – Classifica attuale: 31. Best ranking: 29. Titoli ATP: 2

Miomir Kecmanovic (SRB) – Classifica attuale: 47. Best ranking: 38. Titoli ATP: 1

Alejandro Davidovich (ESP) – Classifica attuale: 48. Best ranking: 48. Titoli ATP: 0

Frances Tiafoe (USA) – Classifica attuale: 65. Best ranking: 29. Titoli ATP: 1

Jaume Munar (ESP) – Classifica attuale: 86. Best ranking: 52. Titoli ATP: 0

Mikael Ymer (SWE) – Classifica attuale: 95. Best ranking: 67. Titoli ATP: 0

Hyeon Chung (KOR) – Classifica attuale: 182. Best ranking: 19. Titoli ATP: 0

Jared Donaldson (USA) – Classifica attuale: 952. Best ranking: 48. Titoli ATP: 0

Gianluigi Quinzi (ITA) – Classifica attuale: 439. Best ranking: 142. Titoli ATP: 0

Liam Caruana (ITA) – Classifica attuale: 466. Best ranking: 375. Titoli ATP: 0

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