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Promossi e rimandati: Berrettini protagonista della ripartenza

Le prime esibizioni permettono di tirare qualche piccolo bilancio sugli stati di forma espressi tra giugno e luglio. Berrettini e Thiem in luce, mentre c'è chi ha bisogno di tempo per ingranare.

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Le precauzioni e il distanziamento sociale ci costringono a stampare un'inevitabile insufficienza per tornei come l'Adria Tour, premiando invece la sicurezza di altri appuntamenti che in qualche modo hanno imparato dagli errori dei Balcani. Diventa difficile esprimersi in maniera tassativa sulle condizioni fisiche e di gioco di questa ripartenza, tra chi ha sorpreso a suon di continuità, a chi invece si porta dietro le crisi e i vizi pre-lockdown. Il coronavirus potrà anche averci cambiato in piccoli aspetti, di certo non può catechizzare la sobria follia di Benoit Paire.

Troppi assenti in questa ripartenza per analizzare nel profondo come potrà essere il ritorno ufficiale sul circuito. Ciò non ci esime dal tratteggiare qualche giudizio di un giugno e un luglio decisamente diversi da quelli che eravamo abituati ad assistere. Piacevolmente, e senza essere di parte, piazziamo in testa ai promossi Matteo Berrettini, seguito a ruota da Dominic Thiem. Troppo pochi i riferimenti per esprimersi in generale su Novak Djokovic, che comunque aveva fatto il suo arrivando in finale in Croazia, prima che la positività di Dimitrov non interrompesse tutto. Il voto di Nole fuori dal campo invece lo abbiamo riassunto nei suoi molteplici e banali errori. Ampiamente sopra la sufficienza anche Tsitsipas, Rublev e Sandgren.

Matteo Berrettini: i cambi di superficie lo hanno esaltato, dal cemento di Nizza, passando alla terra austriaca e chiudendo sull'erba di Berlino. Risultato? Un titolo, una semifinale e una finale persa al super tie-break con il numero tre al mondo. Se ci fossero dubbi sulla fragilità di Matteo dopo un avvio di 2020 complicato, ora si può sognare in grande in vista della ripresa.

Dominic Thiem: nessuno ha giocato tanto come lui. Anche la prima tappa dell'Adria Tour in bacheca e tanta voglia di tornare a competere negli appuntamenti che contano. Dominic ha nel mirino quello Slam che potrebbe testimoniare un piccolo passaggio di testimone.

Andrey Rublev: il russo ha vinto in Austria nel Thiem's 7 superando il padrone di casa in finale e confermando la crescita esponenziale che lo aveva visto assoluto protagonista nel primo scorcio di stagione. Un nome da tenere d'occhio per agosto-settembre.

Stefanos Tsitsipas: per il greco non ci sono troppi match a cui fare riferimento. La finale persa al sudden death contro Berrettini all'Uts lo ha visto in ogni caso in buona forma. Bocciato invece il padre, più volte fonte di disturbo per gli avversari a Nizza (chiedere a Moutet).

Tennys Sandgren: spostandoci negli Stati Uniti, uno dei più in 'palla' in assoluto è il ventottenne del Tennessee con l'ultima esibizione vinta appena un paio di giorni fa. Querrey e Krueger non sono Djokovic e Nadal, ma l'atteggiamento sembra quantomeno quello giusto.

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Dopo i promossi, ecco i rimandati ad agosto (?). Parlare di bocciature, come detto, sarebbe fin troppo esagerato per gli esegui incontri disputati. A dare maggiori indizi sono stati soprattutto i tornei maschili in Europa. Format diversi e spesso accorciati al femminile negli Usa, dove la ripartenza ufficiale rimane attanagliata dai dubbi e ancora a serio rischio.

Alexander Zverev: riuscirà David Ferrer a risolvere i problemi del tedesco? Se la collaborazione tra i due avrà conferma, lo spagnolo è atteso ad un lavoro non da poco. I problemi al servizio di Zverev persistono, anzi se possibile peggiorano, con sconfitte pesanti come quella con Danilo Petrovic. Per non parlare del comportamento fuori dal campo...

Karen Khachanov: a differenza del connazionale Rublev, il classe 1996 inciampa su qualche ostacolo, come quello rappresentato da Dennis Novak in Austria. Nessuna bocciatura, ma qualcosa in più forse lo avrebbe preteso anche lui dal punto di vista del gioco.

Marin Cilic: con la nascita del primo figlio, il buon Marin è arrivato all'Adria Tour con un tennis fragile e ricco di errori. Tre sconfitte su tre incontri disputati nella sua Croazia.

Viktor Troicki: raccoglie le briciole a Belgrado con avversari di gran lunga superiori a lui. L'età avanza, ma il serbo ha messo in mostra una condizione inadeguata. Vero che in classifica è precipitato (ora è numero 184), molto di più ormai sembra difficile pretendere.

Benoit Paire: che dire del 'cavallo pazzo' del circuito? La classifica degli hot-shot rimane roba sua, così come l'ultimo posto nell'Ultimate Tennis Showdown con sole due vittorie e sette sconfitte. La sensazione è che vedremo il solito Benoit anche nei primi appuntamenti ufficiali.

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