L'AGENDA DEL TOUR - ricorrenze, numeri e calendari della settimana

In questa settimana, ricordiamo la battaglia delle superfici tra Federer e Nadal e il triste momento dell'accoltellamento di Monica Seles; celebriamo l'ennesimo best ranking di Jannik Sinner e il nuovo di Andrea Pellegrino...

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Era il 29 aprile del 2002 quando proprio sui campi di casa al Mallorca Open fece il suo esordio un ragazzino di appena 15 anni. Ovviamente parliamo di Rafa Nadal che, entrato in tabellone grazie a una wild card, superò nel primo turno il paraguaiano Ramon Delgado, n.81 ATP, per poi essere eliminato dal belga Oliver Rochus. Quel giorno avremmo voluto vedere la faccia di Delgado che, se non altro, oggi ha una storia da raccontare ai nipoti.

Ricordate che nello scorso numero abbiamo parlato del torneo di Bournemouth, il primo dell’era Open? A vincerlo, il 28 aprile di quel 1968, fu Ken Rosewall, che superò in finale Rod Laver in quattro set. Non male vero? L’assegno per il vincitore fu di 2.400 dollari (preistoria) e l’australiano commentò: ‘Questo titolo è molto più importante dei soldi’. E vorremmo vedere, aggiungiamo noi.

Il 30 aprile 1993 successe il fattaccio di Amburgo quando Monica Seles, la numero uno del mondo, viene accoltellata da uno squilibrato, sedicente tifoso di Steffi Graf. Tornerà a giocare e anche a vincere ma non sarà mai più la stessa.

Il 2 maggio del 2007 si svolse a Majorca una delle sfide più bizzarre della storia del tennis, ribattezzata dagli organizzatori “la battaglia delle superfici”. I protagonisti furono Roger Federer, n.1 del mondo, e Rafael Nadal, n.2, al tempo dominatori assoluti, rispettivamente del tennis su erba e su terra battuta.

Per stabilire chi fosse il più forte venne allestito un campo per metà in terra rossa e per metà in erba all’interno della Palma Arena, il palazzetto da 6.600 spettatori di Palma di Majorca. Il campo fu realizzato in 19 giorni e costò 1.630.000 dollari. Per la cronaca a vincere fu Nadal con il punteggio di 7-5 4-6 7-6 (12-10 il tie-break). Nulla si sa del colore dell’assegno che i due hanno incassato.

Il 26 aprile 1981 a Bournemouth si doveva disputare la finale del British Hard Court Championships 1981. Ma quel 26 aprile il meteo decise che a tennis non si sarebbe giocato, infatti, dopo una mezzora di partita, con la neve già ammucchiata a bordocampo, cominciò ad imperversare anche la pioggia. I finalisti Balazs Taroczy e Victor Pecci decisero di comune accordo di proseguire l’incontro al coperto. Taroczy, l’ungherese, affermò, sicuro di sé, di avere un ottimo record indoor. Infatti perse 6-3 6-4.

Il 29 aprile 1980 sul centrale di Montecarlo Bjorn Borg asfalta il gaucho Guillermo Vilas 6-1 6-0 6-2. Sarà che l’orso svedese non è mai stato tenero con chi gli giocava a specchio, sarà che l’argentino aveva fatto tardi con la Principessa Carolina (così si narra), fatto sta che quella sera nessuno fece tardi ai propri appuntamenti.

Foto Ray Giubilo

Il 26 compie 36 anni il pivot del circuito John Isner. Il 2.08 detiene alcuni record: è suo l’incontro più lungo della storia del tennis da quando a Wimbledon 2010 ci mise qualcosa come 11 ore per sbrigare la pratica Nicolas Mahut.

E’ inoltre il giocatore che ha messo a segno più aces (circa 13.000), subito dopo l’altro perticone Karlovic. E sicuramente è il giocatore più antipatico del circuito. In pochi, anche tra i colleghi, lo sopportano e recentemente a Miami ha avuto il coraggio di lamentarsi che col Covid i prize-money sono diminuiti e che di conseguenza gli è calata la motivazione. Povero John, organizzeremo una colletta.

Il 27 compie 26 anni quel mattacchione di Nick Kyrgios. Giocatore che coniuga un talento cristallino con la poca voglia di lavorare. A fine carriera si dirà di lui ‘Chissà dove sarebbe arrivato se si fosse impegnato un po’ di più’.

Il 29 festeggiano 43 anni i gemelli Michael e Bob Bryan, i doppisti più forti di sempre (18 Slam vi bastano?). Si sono ritirati lo scorso anno ma ancora oggi, da pensionati, nessuna coppia al mondo potrebbe affrontarli a cuor leggero. Lo stesso giorno taglia la torta la nostra Sara Errani che a 34 anni sta spendendo gli ultimi spiccioli di carriera. Tre Fed Cup, gli Slam di doppio con Roberta Vinci e la finale in singolo al Roland Garros 2012. Le è riuscito davvero tutto, tranne che dotarsi un servizio decente. Sempre il 29 raggiungerà la maggiore età il danese Holger Rune. I quattro titoli Futures non hanno ancora acceso i riflettori su di lui, ma segnatevi questo nome. Tra qualche anno potrete raccontare agli amici ‘Io ve l’avevo detto!’.

Sempre il giorno 29 buon 51esimo compleanno anche ad Andre Agassi, e per parlare del Kid di Las Vegas servirebbe molto più spazio di quello che abbiamo. Se non l’avete ancora letto compratevi ‘Open’, la sua autobiografia. E’ un libro magnifico.

Foto Ray Giubilo

Continua la scalata di Jannik Sinner che da piccolo scendeva con gli sci mentre adesso sale con la racchetta. La splendida semifinale di Barcellona gli regala la posizione n.18. Anche se qualche punto dovrebbe devolverlo a Bautista Agut, che tanto ha contribuito alla sua classifica.

Guadagna nove posizioni Zapata Miralles che ringrazia, come tanti altri, di aver trovato sulla propria strada ‘psycho Fognini’ (chi non lo ringrazia invece è la Babolat che minaccia di rescindere il suo contratto da testimonial).

Continua l’inarrestabile progressione del nostro protetto Jenson Broosky che al Challenger di Tallahassee ottiene la sua terza vittoria stagionale e sale al n.166. Occhio che il ragazzo è fortissimo.

Emilio Nava, americano di origini messicane, è un 19enne che farà strada. Intanto ha raggiunto la finale al Future di Reus, conquistando il n. 442.

Hugo Gaston, con la finale al Challenger di Roma 1, si guadagna la posizione n. 147

Tra gli italiani l’applauso più grande è ovviamente per Andrea Pellegrino che con la splendida vittoria al Challenger di Roma, sale al n.241. Flavio Cobolli dopo la vittoria al Future di Antalya, ha superato le qualificazioni e il primo turno al Challenger di Roma. La cosa gli è valsa il nuovo best al n.647. Citarlo ogni settimana è un piacere. Passettino avanti anche per Luca Tomasetto (n.911) e Matteo Arnaldi (n.914).

Tra le ragazze ricordiamo Lucrezia Stefanini che con la semifinale di Calvi raggiunge il n.330.

Lisa Pigato con i quarti di Antalya sale al n.570. Così come Nuria Brancaccio che, nonostante il mezzo passo falso sempre ad Antalya, sale al n.592.

Foto Ray Giubilo

L’ATP 250 BMW Open a Muenchen vede favorito d’obbligo il padrone di casa Alexander Zverev, ma occhio a Casper Ruud che sulla terra fa paura. Nessun italiano a difendere i colori azzurri. Si era iscritto Fognini ma si è cancellato, il modo più sicuro per non farsi chiamare fallo di piede.

All’ATP 250 di Estoril favorito il canadese Denis Shapovalov, cui cercheranno di opporsi il cileno Cristian Garin e lo spagnolo Davidovich Fokina. Marco Cecchinato, unico italiano in gara, si candida come outsider.

Nel circuito Challenger si gioca ancora a Roma dove praticamente tutti i partecipanti al primo dei due tornei si sono fermati. Evidentemente si sono trovati bene. Unici nomi nuovi il nostro Alessandro Giannessi e il promettentissimo argentino Juan Manuel Cerundolo. Ha solo 19 anni ma è il nostro favorito.

Gli altri due Challenger 80 della settimana sono a Ostrava dove terremmo d’occhio il 20enne argentino Sebastian Baez e a Salinas, ammesso che finisca il primo dei due tornei, fermato ripetutamente dalla pioggia.

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